Il giorno 7 marzo, si è tenuta, nella Sala Oriana Fallaci a Firenze, un'assemblea di giornalisti, collaboratori di varie testate, quotidiane e non, della Toscana, per un confronto pubblico su una realtà di lavoro che sta diventando sempre più difficile e scandalosa. La condizione di emergenza che si sta delineando, attraverso le esperienze personali dei vari giornalisti presenti alla riunione, ha evidenziato l'insostenibilità di una situazione da troppo tempo bloccata, con ritardi di pagamenti e contratti irrisori, previsti per il lavoro dei giornalisti, indispensabili per quotidiani, radio, televisioni e testate on line, gestiti talvolta in modo molto spericolato da parte delle varie testate giornalistiche.
In una realtà dove il 60% della produzione editoriale è svolta dai collaboratori, l'Associazione Stampa Toscana si è attivata per capire quanto il problema sia esteso e profondo, e il sindacato mette in campo tutte le sue competenze e il personale per analizzare la situazione e fare delle scelte collettive. Molti interventi hanno denunciato l'assenza di un rispetto professionale, che va dai compensi non equi, alla mancata retribuzione da mesi, alcuni anche dalla fine del 2010, per non parlare di licenziamenti che vedono molti colleghi in situazioni disperate. Dopo un lungo confronto con il sindacato, è stato deciso di fare un comunicato comune in cui "l'assemblea chiede all'AST di attivarsi in tutti i modi e le sedi possibili per tutelare i diritti dei giornalisti collaboratori, facendosi interprete di questa situazione anche presso l'Fnsi, alla quale si chiede di mobilitarsi a sostegno della proposta di legge sull'equo compenso e di promuovere, in tutte le realtà regionali, le attività e la presenza della commissione del lavoro autonomo.
Chiede ai comitati e ai fiduciari di redazione di monitorare attentamente la situazione e di porre la questione dell'entità dei compensi e del tempestivo pagamento al centro del confronto con i loro editori, anche prevedendo una specifica rappresentanza del lavoro autonomo al loro fianco. Alle istituzioni toscane chiede attenzione per la realtà del lavoro precario e autonomo del giornalismo toscano e l'individuazione di strumenti di incentivo per le aziende che sapranno rispettare le regole, così come il blocco di ogni finanziamento, contributo e pubblicità per le aziende che non le rispetteranno" Cecilia Chiavistelli