“Il settore forestale in Toscana deve avere un’unica cabina di regia regionale e non può essere abbandonato ad una frammentazione che avrebbe conseguenze gravissime per la salvaguardia delle foreste e la prevenzione contro gli incendi e il dissesto idrogeologico del territorio.” A dirlo sono il segretario generale della Cisl toscana, Riccardo Cerza e il segretario regionale della Fai-Cisl Giampiero Giampieri, che puntano il dito contro il passaggio delle competenze forestali dalle Comunità montane alle Unioni volontarie dei comuni.
Un passaggio che, secondo i due sindacalisti, rischia di far precipitare il settore nel caos e stravolgere le finalità del lavoro dei forestali. “In un periodo di risorse limitate per i comuni –dicono Cerza e Giampieri- c’è il rischio concreto, avvalorato da preoccupanti segnali in questo senso, che la possibilità di utilizzare direttamente i 650 operai forestali toscani sia per le amministrazioni comunali una tentazione troppo forte. I lavoratori forestali insomma non possono finire a fare i giardinieri dei comuni, perché così le foreste della Toscana resterebbero abbandonate.” “Per questo siamo convinti che serva un unico organismo di gestione presso l’assessorato regionale all’agricoltura.
Non un altro carrozzone, ma una testa unica per gestire un settore così delicato e le maestranze ad esso dedicate nell’interesse generale del territorio, evitando frammentazioni e particolarismi. Era stata la Regione stessa ad indicare questa strada. Chiediamo che a quell’indirizzo, finora rimasto lettera morta, sia data concreta attuazione; anche per permettere una gestione oculata e positiva del settore forestale, che consenta di ricavarne risorse, quanto mai preziose, da reinvestire nella salvaguardia delle foreste stesse.”