La Toscana, nel panorama nazionale, resta una delle regioni con gli indicatori dello stato di salute della propria popolazione tra i migliori. Vediamoli in estrema sintesi. I tassi di mortalità generale sono inferiori ai valori medi nazionali, in entrambi i sessi (maschi: -4.6%; femmine: -3,4%). Per i maschi solo l’Emilia Romagna ha un valore migliore. L’analisi della mortalità “prematura” (decessi prima dei 65 anni di età) ha grande importanza per orientare la programmazione regionale in ambito socio-sanitario.
Il tasso, standardizzato per età per 100.000 residenti, era nel triennio 1995-1997 rispettivamente di 290,7 per i maschi e 149,2 per le femmine: 10 anni dopo il dato è passato rispettivamente a 209,9 e 113,0. Per quanto riguarda la mortalità infantile, il tasso del triennio 2006-2008 è dimezzato rispetto alla metà degli anni ’90: da 5,5 per 1.000 nati vivi nel triennio 1995-97 è passato a 2,4. Il dato toscano è inferiore a quello medio nazionale e si colloca inoltre tra i valori più bassi tra quelli osservati a livello internazionale, confermando l’eccellente livello raggiunto dall’assistenza sanitaria in campo materno-infantile. Ricoveri in calo Negli ultimi dieci anni i tassi di ricovero, in entrambi i generi, sono progressivamente diminuiti, specie dopo il 2002, arrivando nel 2010 a 103,65 per 1000 residenti.
Secondo il Ministero della Salute (2009) la Toscana, dopo il Veneto, è quella col valore più basso, inferiore di circa il 16% al valore medio nazionale, nei tassi di ospedalizzazione standardizzati per età. Risultato ottenuto grazie alla riduzione dei ricoveri inutili e ai ricoveri ripetuti per le stesse problematiche in tempi ravvicinati, ossia grazie ad un miglioramento della qualità dei servizi erogati. Aumentano le malattie croniche Siamo in piena quarta fase di transizione epidemiologica, tipica delle regioni a più alto sviluppo socio-economico e dotate dei più efficienti sistemi sanitari pubblici: elevati e crescenti livelli di longevità e prevalenza delle comuni condizioni croniche, spesso esito di eventi acuti ai quali si sopravvive sempre più frequentemente. Gli indicatori di salute variano da zona a zona Relativamente agli indicatori di mortalità si riscontrano differenze fra i territori.
In alcune Aziende i valori sono più alti, ad indicare la sussistenza di condizioni di criticità che possono essere causate da una molteplicità di fattori o dalla loro compresenza (condizioni ambientali, influenza di fattori socioeconomici, tipologia degli stili di vita, possibili limiti nella risposta del sistema socio-sanitario etc.). Un sistema alla ricerca di equità Nonostante il sistema socio sanitario toscano, come tutti i sistemi sanitari universalistici, rappresenti la maggiore garanzia di equità, per quanto riguarda sia il finanziamento che l’accesso ai servizi, nella fase matura del suo sviluppo registra ancora un sensibile grado di variabilità nei processi di erogazione delle prestazioni che non si giustifica dalla differenza dei bisogni della popolazione quanto piuttosto da differenze strutturali al suo interno.
Un sistema che, nelle sue articolazioni, come risulta dal confronto sui vari dati di performance, mantiene ancora differenze nei comportamenti, negli approcci e nelle modalità organizzative, non sempre legate ad altrettante differenze dei problemi di salute. Questo confronto su dati oggettivi e condivisi, analizzabili a diversi livelli, consente di riflettere e sollecitare un percorso di costruzione di una maggiore omogeneità e migliorare l’equità “sostanziale”, la possibilità dei cittadini di godere degli stessi diritti alle cure e alla salute