La scorsa notte la Squadra Mobile ha catturato due cittadini albanesi: uno, evaso dai domiciliari era ricercato per un tentato omicidio del 2009; l’altro era rientrato illegalmente in Italia dopo la sua espulsione nel 2010. Gli uomini della Sezione Criminalità Straniera guidati dal Sostituto Commissario Erminia Del Prete li hanno fermati a bordo di un’auto di grossa cilindrata intorno alla mezzanotte di ieri in viale Guidoni. I documenti esibiti dai due non hanno convinto gli investigatori: con i nominativi forniti, risultavano entrambi incensurati e privi di precedenti di polizia.
Un particolare che non era propriamente in armonia con il loro atteggiamento: solo pochi istanti prima del controllo, alla vista di una volante in lontananza, avevano rallentato bruscamente la marcia. Sospettando quindi la falsità delle generalità riportate sui passaporti, gli agenti hanno sottoposto gli stranieri a fermo per identificazione, scoprendo dalle loro impronte che si trattava effettivamente di tutt’altre persone: il primo, un 27enne albanese espulso dall’Italia nel luglio 2010 e quindi rientrato nel nostro paese illegalmente prima dei termini di legge; il secondo, un uomo di 30 anni (sempre albanese) evaso dagli arresti domiciliari e sul quale gravava da circa un mese, un ordine di custodia cautelare in carcere emessa dalla Corte d’Appello di Ancona per il reato di tentato omicidio.
Nello specifico, il 30enne era stato fermato dalla polizia nel capoluogo marchigiano a marzo del 2009, in quanto ritenuto responsabile, insieme ad altri 3 suoi connazionali, dell’accoltellamento dell’addetto alla sicurezza di una discoteca della zona. Durante l’episodio, la vittima aveva ricevuto dai 4 stranieri completamente ubriachi, ben 18 coltellate a seguito del suo doveroso rifiuto di far accedere gli aggressori all’interno della locale notturno. Trascorso circa un anno, dopo essere passato dal carcere agli arresti domiciliari (nella provincia di Bologna), l’albanese era evaso lo scorso settembre, lasciando perdere le proprie tracce.
Il Tribunale di Ancona aveva spiccato a ottobre un mandato di cattura nei suoi confronti, ripristinandone la custodia cautelare in carcere eseguita questa mattina. Mentre per quanto riguarda l’arrestato per reingresso illegale, il suo documento è risultato genuino (poiché aveva effettivamente declinato false generalità nei precedenti controlli di polizia), l’evaso, dovrà diversamente anche rispondere di possesso di documenti falsi validi per l’espatrio. Il suo passaporto è risultato emesso in Albania proprio nel periodo in cui il titolare era agli arresti in Italia.