Dal 25 ottobre al 2 novembre torna al Teatro del Maggio L'affare Makropulos di Leóš Janáček, una delle opere più intriganti della storia del melodramma. Ma chi è Emilia Marty? alias Elina Makropulos? alias Ellian MacGregor? o ancora Eugenia Montez? Oppure Elsa Müller ed ancora Ekaterina Myškin? Con un geniale coup de théâtre la protagonista dell'opera - cantante lirica di fama leggendaria -, svela alla fine dell’opera di non essere altri che la figlia di Ieronimo Makropulos, medico greco alla corte dell’Imperatore Rodolfo II, nata nel 1585, ed arrivata al 1922 (anno in cui è ambientato il dramma), all’età di 337 anni, grazie ad una pozione alchemica commissionata al padre dallo stesso imperatore.
Il mistero delle sue molteplici identità viene svelato dopo una lunga serie di indizi disseminati in un libretto serrato ed avvincente, che trae ispirazione dall’omonima commedia del 1922 di Karel Čapek: l’indizio più importante sono le iniziali EM sulle valigie… ed ancora calligrafie che combaciano, somiglianze fra donne vissute in nazioni diverse… Si tratta di un mistery, un thriller psicologico, un ‘giallo’ – o noir che dir si voglia – pieno di cinismo, erotismo, alchimia, storia, continui coups de théâtre (fra cui due suicidi), che così incastonati rendono la trama e l’opera un unicum nella storia del melodramma.
Firenze fu la prima città italiana a mettere in scena l’allora chiamato Caso Makropulos (oggi Affare Makropulos) nel 1966, in anni in cui proprio a Firenze si potè assistere alla scoperta italiana di Leóš Janáček (1854 - 1928), con i capolavori del compositore boemo, rappresentati per la prima volta in Italia in occasione del Festival del Maggio Musicale Fiorentino: 1957, 20° Maggio Musicale Fiorentino, Kát’a Kabanová, cantata in lingua jugoslava; 1960, 23° Maggio Musicale Fiorentino, Jenůfa, cantata in tedesco; 1966, 29° Maggio Musicale Fiorentino, Il caso Makropulos, in lingua originale; 1967, 30° Maggio Musicale Fiorentino, Le avventure del Signor Brouček in lingua originale.
Si tratta di una prima volta per il Direttore Principale Zubin Mehta, che ha già eseguito più volte la Sinfonietta (composta da Janáček nel 1926, stesso anno de L’affare Makropulos), ma ancora non si era accostato alle nove opere liriche del compositore ceco. La produzione vede il ritorno a Firenze di William Friedkin (dopo il Wozzeck di Berg nel 1998), reduce il mese scorso dal red carpet del Festival del Cinema di Venezia con Killer Joe. Friedkin, noto per numerosi film di carattere poliziesco e horror, ha scelto per questo titolo una regia essenziale e atemporale, capace però di enfatizzare la suspense e di rendere la storia ancora più travolgente.
Accanto a lui Michael Curry, celebre visual e concept designer del Cirque du Soleil e della Universal Pictures oltre che di molti titoli prodotti dalla Disney Theatrical Productions. I costumi sono di Andrea Schmidt-Futterer, che sta firmando sempre con William Friedkin i costumi per Les contes d’Hoffmann presto in scena allo Staatsoper di Vienna. Le luci sono del celebre light designer inglese Mark Jonathan. Nel cast di fama internazionale spicca Angela Denoke nel ruolo principale, già applaudita nel medesimo titolo nell’edizione scaligera del 2009.
Si ringrazia il Comitato MaggiodiVino per il contributo raccolto in occasione del week-end al Maggio e Ballo in onore del Maestro Zubin Mehta, e destinato alla realizzazione de L’affare Makropulos. I proventi dell’evento “week-end al Maggio Musicale Fiorentino e Ballo in onore del Maestro Zubin Mehta” ammontano a € 90.000. Prosegue al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino la sperimentazione della nuova tecnologia per la titolazione sui dispositivi mobili OperaVoice®. Dopo il debutto durante l'Estate Fiorentina con Il cappello di paglia di Firenze il lavoro di OperaVoice e Prescott Studio si cimenta con L’affare Makropulos, primo titolo della ripresa autunnale.
Le cose si complicano ma diventano appassionanti: saranno disponibili le traduzioni italiana e inglese, oltre al testo originale in lingua ceca (per i rappresentanti dell'Ambasciata ceca ospiti del Teatro speriamo sia certo una gradita sorpresa). Per tutto il pubblico, non solo per chi si connetterà a OperaVoice, ci sarà la novità con lo schermo sopra la scena in doppia lingua: il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino ha commissionato l'estensione alla lingua inglese, che leggeremo in italic sotto il testo italiano, ad opera di Prescott Studio.
Il servizio si arricchisce poi di un piccolo numero di tablet che dal banco assistenza verrà prestato a chi del pubblico voglia provare la titolazione su questi dispostivi. Sono tablet di diversi sistemi operativi, soprattutto Apple e Google Android, sul cui Market è stata rilasciata proprio mercoledì la nuova app. Dunque venite a Teatro, restate connessi a Maggio OperaVoice con il vostro smartphone o tablet! Il Maggio Musicale Fiorentino ribadisce in questo modo un primato, in ambito europeo, per la sperimentazione e la tecnologia, sempre all’avanguardia-