"Iniziai come aiuto panettiere in un forno che faceva cecina. Avevo dodici anni ed abitavo a La Spezia" Sembra l'incipit di un libro. Ma quando si va in questo ristorante si ritrovano le generazioni del passato, si riesce a sentire che veniamo da lontano e andiamo lontano. Come in una brasserie parigina la memoria corre in ogni angolo. I nonni andavano a mangiare lì quando facevano i carpentieri e i muratori. I genitori incominciarono a mangiarci qualche domenica, quando iniziarono ad aprire le prime fabbriche moderne.
Adesso i figli portano anche i nipoti dei primissimi clienti. Si arriva in piazza, si prende un aperitivo e s'incomincia ad aspettare il proprio tavolino. Quando vi metterete a sedere avrete la possibilità di vedere una "danza". Ognuno conosce il suo ruolo e i suoi passi. Dalla cucina a vista vedremo i fumi dei brodi e del minestrone mentre vengono fatti saltare gli spaghetti e le cotolette in padella. I camerieri passeranno a raccogliere questi frutti per volare, rapidi e carichi, fino al tavolino dove si terrà lo spettacolo.
Tutto questo sarò accompagnato dalla più grande delle sinfonie: il brusio dei clienti felici. Appena poggiate le vostre vivande si fermeranno per chiedervi cosa fate, da dove venite e "come mai qui ai Briganti?" Perché questo non è solo un "ristorante". Questo è un luogo di convivialità e fraternizzazione. Prima solo chi abitava nel quartiere lo frequentava. Adesso il suo quartiere è l'intera città. Grazie anche, potremmo dire, a una globalizzazione che rende più turistico il ristorante, abbassandone la qualità. E' una trattoria del "Quartiere" di Pratolini, non solo per la clientela ma anche per la gastronomia.
Gli spaghettini al pomodoro fresco sono un piatto semplice ma straordinario. Come semplice è il locale e chi lo gestisce. Niente sfarzosi abbellimenti barocchi. Niente foto di personaggi famosi alle pareti. Il locale è rimasto come quando è stato aperto per la prima volta il bandone. La buona carbonara, rinforzata da uova e pancetta in abbondanza, è accompagnata dalla mozzarella in carrozza leggera e filante. La domenica troverete un buon arrosto con vere patatine fritte e delle ottime lasagne, piene di sugo e besciamella. Ma la sera, quando dopo il cinema o il teatro avrete fame, potrete sempre contare sui fratelli Briganti.
Arriverete lì ridendo e parlando del bello spettacolo che avete visto e potrete, finalmente, mangiare. Chiacchiererete con i cuochi in pausa e Leonardo, la nuova generazione del "Brigante", si siederà accanto a voi chiedendovi che cosa siete andati a vedere. Vi verserà del vino, quello che producono nella loro fattoria, vi farà assaggiare i bongo (profiterole NdA) la loro specialità dolciaria. Poi vi alzerete per pagare e scoprirete che ciò che vi chiedono per quel fine serata in compagnia di cuochi e maitre è veramente poco.
D'altronde rimane sempre una trattoria di quartiere. Ma il patto, la vera entrata in questo "circolo" si suggellerà più avanti. Quando ritornerete a cena, aspettando di assaggiare nuovamente quegli spaghettini e quella mozzarella allora, solo allora arriverà Leonardo con un piatto di soprassata dicendovi che è loro, quella che fanno nella loro fattoria! Allora, unicamente allora, sarete anche voi parte del Quartiere. Perché è proprio come a Parigi: ognuno vive nel suo quartiere. Possiede i propri posti, il proprio bar e le proprie abitudini.
A Parigi hanno "Le Bofinger", "La Bourse" o "Lipp". Noi abbiamo i "Briganti". di Francesco Ricceri Piatti consigliati
Spaghettini al pomodoro fresco Carbonara Brodo alla romana Lasagne (solo la domenica) Mozzarella in carrozza Arista con patate arrosto Pollo fritto Bongo MillefoglieCosto medio: 25 euro circa per un pasto completo, senza vino. Ristorante "I Briganti" Piazza Giovanbattista Giorgini, 12/r 50134 - Firenze (FI) tel: 055.475255