L'abitazione dove il grande storico e artista Giorgio Vasari, ha vissuto gli ultimi anni della sua vita e dove è morto il 27 giugno 1574, da oggi si può visitare. Situata in Borgo Santa Croce, la casa che il Vasari aveva in affitto e successivamente le fu donata dal granduca, ha subìto nel corso del tempo molti interventi e modifiche, ma l'unica stanza rimasta intatta nella sua versione originale è la Sala Grande con le pareti affrescate dal Vasari e dai suoi collaboratori.
Adesso, dopo un importante intervento di restauro, effettuato grazie all'Ente cassa di Risparmio di Firenze, che ha sponsorizzato il costo dell'operazione, durato vari anni, la Sala Grande è ora in grado di essere visitata e ammirata. Le pitture erano in condizioni di conservazione e visibilità estremamente precarie per vari motivi, tra cui polveri, fumo e imbiancamenti, oltre a crepe ridipinture ottocentesche. Il raffinato lavoro condotto dai restauratori ha permesso il recupero di gran parte delle decorazioni, tra cui i ritratti di Leonardo, di Michelangelo e dell’Allegoria della Poesia. L'avvenimento acquista maggiore rilevanza poichè avviene nell'anno delle celebrazioni del quinto centenario della nascita dell'artista.
L'opera di restauro è stata presentata, nella prestigiosa sede del Museo Horne, dal presidente dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze Michele Gremigni, dalla Soprintendente per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze Cristina Acidini, dalla direttrice del Museo Horne Elisabetta Nardinocchi, dalla funzionaria della Soprintendenza Brunella Teodori, dai restauratori Guido Botticelli e Gioia Germani. L'abitazione fiorentina di Giorgio Vasari, fu affrescata dall'artista e dai suoi assistenti come era già accaduto per la sua residenza aretina con raffigurazioni sul tema delle arti e il valore predominante della pittura su tutte, elaboarte come storie tratte dagli scritti di Plinio, con immagini allegoriche, e ritratti di artisti.
Vasari scelse di illustrare, tredici di quegli artisti più amati e stimati per il loro ingegno, che già aveva inserito nel suo saggio "Le Vite dei più eccellenti pittori, da Giotto a Vasari" del 1568. Con una grande collezione di quadri di artisti contemporanei, la casa restò in mano alla famiglia del Vasari fino alla morte dell’ultimo discendentem, avvenuta nel 1687 ed ebbecome conseguenza una serie di trasformazioni degli ambienti e la frammentazione della grande collezione. Il restauro eseguito riporta alla luce la sala nella sua originale bellezza di quattro secoli fa. Per una serie di circostanze che tutt'ora sussistono relative alla proprietà privata della casa fiorentina, vincolata dal 1933, rimangono solo alcune delle pitture murali che furono realizzate dopo il 1570 come è documentato dallo stemma mediceo con la corona granducale concessa a Cosimo da papa Pio V nel 1572.
Permangono gli stemmi di Giorgio Vasari e della moglie Niccolosa Bacci e il proprio busto, dipinti sopra al camino. I decori vogliono riprodurre un’architettura con riquadri a finti marmi e mensoloni e nella fascia centrale, tra dei tendaggi aperti sono inserite tre grandi scene, divise da nicchie dipinte con figure allegoriche, e un fregio con putti, festoni e cartigli, nei quali sono ritratti tredici grandi artisti. Cecilia Chiavistelli Apertura: Venerdì- Sabato- Domenica ore 10- ore 11- ore 12 Biglietto compresivo di visita guidata: Euro 6,00 Appuntamento presso il Museo Horne, Via dei Benci 6 - Firenze Per gruppi prenotazione obbligatoria. Aperture straordinarie su richiesta. Per informazioni: info@museohorne.it tel 055-244661 - fax 055-2009252