Siena – Fabrizio Bosso, uno dei migliori trombettisti italiani, in duo con Marcio Rangel è in scena a Viva Brasil! per l’ultima serata del festival Jazz & Blues di Sarteano, dedicato al “sub-continente” latinoamericano. L’atteso concerto è in piazza San Lorenzo, alle 21.15. In chiusura, alle 23.15 l’ultimo appuntamento “round midnight” Rowland Jones Trio, nell’incantevole borgo di Castiglioncello del Trinoro. Alle 18 del pomeriggio le vie del paese saranno solcate dalla Sound Street Band. Il festival sarteanese ha presentato con grande successo modi e forme diverse di intendere il jazz, una musica di libertà, che affonda le sue radici nei canti degli afroamericani, assumendo, nei suoi oltre centro anni di vita, linguaggi e stili diversi, per divenire la vera “musica classica” del nostro tempo.
La musica brasiliana, come tutta la cultura brasiliana, ha tre anime: quella bianca europea, quella nera africana e quella india. Dalla tradizione musicale europea (barocca, rinascimentale, ma anche popolare) ha ottenuto la melodia e la ricchezza armonica; dalla tradizione degli schiavi neri ha attinto il ritmo e gli strumenti (in particolare dalla religiosità dell'Angola); dalla cultura degli indios il temperamento e il carattere. Un po' com’è successo negli Stati Uniti per il jazz, con una vicenda parallela, ma del tutto peculiare.
La contaminazione tra la musica brasiliana e il jazz ha inizio già dagli anni '40 del secolo scorso per opera di alcuni musicisti, come Dizzy Gillespie, Stan Kenton e in seguito (era nata la bossa nova) Antonio Carlos Jobim, Vinicius de Moraes, João Gilberto. A completare l’omaggio al Brasile, c’è la mostra (ancora esposta nell’apposita sala comunale) Diario do Brasil, frutto di oltre cinque mesi di ricerca sul campo, da parte di Riccardo Ianniello: un racconto con le foto di un lungo viaggio attraverso il sub-continente verde-oro.
Un viaggio alla scoperta di un Brasile poco conosciuto e fuori dalle rotte turistiche e quindi, forse proprio per questo, ancor più ricco di fascino e di suggestioni. Ma più che di luoghi, quella che viene presentata è una mostra di volti e di persone: ritratti e scene di vita quotidiana che sono stati catturati, prima ancora che fotografati, grazie ad una totale immersione nella cultura e nella vita brasiliana. Francesco Ianniello, giornalista, nato a Napoli ma originario di Sessa Aurunca, si è laureato con una tesi intitolata “Tradizione e devozione nei riti della Settimana Santa di Sessa Aurunca” .
Tra le sue collaborazioni, quella con la rivista Metropoli (allegato domenicale di Repubblica), il quotidiano La Nazione e con l’agenzia di stampa Ansa.