Come custodirli e trasportarli, come tenerli nei negozi, nei canili, nelle pensioni, come trattarli nelle manifestazioni storico-culturali che ne prevedono l’impiego. E ancora, le procedure di anagrafe canina, i requisiti per l’accreditamento dei canili, la nomina della Commissione regionale per la tutela degli animali. La giunta ha approvato il Regolamento di applicazione della legge 59/2009 “Norme per la tutela degli animali”: uno strumento molto articolato, 15 articoli e 4 allegati tecnici, che spaziano dalle modalità di custodia, all’impiego degli animali nella pet therapy e nelle metodiche alternative, al sistema di controllo del randagismo. L’approvazione del Regolamento era l’ultimo passaggio per l’abrogazione della vecchia legge sull’anagrafe canina del 1995, per molti versi superata, e per la piena operatività della legge 59, che si propone di innalzare, rispetto ad uno standard già molto buono nel panorama nazionale, il livello della tutela degli animali. Particolarmente articolata l’opera di redazione, confronto e consultazione che si è resa necessaria per stilare il Regolamento, considerato l’ambito di azione della legge e il suo potenziale di ricadute: in Toscana una famiglia su tre ha in casa un’animale da compagnia, sono ancora molto forti le tradizioni venatorie, e sono numerose e molto radicate nel tessuto sociale di alcune comunità le manifestazioni storico culturali con animali. Obiettivo delle legge, e del Regolamento di applicazione, è la tutela degli animali, nella logica di un rapporto uomo/animale moderno e consapevole.
Una Toscana a misura d’uomo, ma anche di animale: questa, in estrema sintesi, la volontà che emerge dal lavoro legislativo e regolamentare. Il Regolamento detta disposizioni specifiche finalizzate alla tutela del benessere degli animali e alla prevenzione del randagismo. Stabilisce che gli animali devono essere custoditi in luoghi idonei e con modalità tali da assicurare adeguate condizioni di sicurezza, spazio, temperatura, ventilazione e illuminazione, e detta precise disposizioni per il loro trasporto.
Introduce specifici obblighi di disporre di spazi adeguati per il riposo degli animali, anche nel caso in cui si tratti di commercio in forma ambulante. Definisce gli spazi minimi all’interno dei quali devono essere custoditi, così da garantire loro la libertà di movimento. Stabilisce che non è consentita la permanenza di cani e gatti negli esercizi commerciali fissi o ambulanti per più di trenta giorni. Nel caso di impiego degli animali in manifestazioni storico-culturali, deve essere garantito un adeguato servizio di assistenza veterinaria di pronto intervento, e le piste devono essere delimitate e ricoperte da materiale idoneo ad attutire i colpi.
Il Regolamento fissa anche le procedure di anagrafe canina (iscrizione all’anagrafe e identificazione elettronica tramite microchip) e i requisiti necessari per l’accreditamento dei canili sanitari e dei canili rifugio. La Regione concorre al finanziamento per la costruzione e il risanamento dei canili. Il Regolamento entrerà in vigore il giorno stesso della data di pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione Toscana. Chiunque vorrà custodire in Toscana un cane in box o recinto, potrà farlo solo se lo spazio a disposizione dell’animale non è inferiore a 8 metri quadrati.
La norma è contenuta nel Regolamento di attuazione della Legge regionale 59/2009 “Norme per la tutela degli animali. Abrogazione della legge regionale 8 aprile 1995, n.43 (Norme per gestione dell’anagrafe del cane, la tutela degli animali d’affezione e la prevenzione del randagismo)”. “E’ positiva la scelta della Giunta che, contro il parere unanime della Commissione Sanità del Consiglio, non ha ridimensionato le misure di box e recinti portandole a una metratura inferiore agli 8 mq, metratura non idonea a una detenzione corretta degli animali e in contrasto con le norme stabilite dalla Legge regionale di riferimento - dichiara Ilaria Innocenti, responsabile nazionale LAV settore Cani e gatti - Pur essendo una superficie che non garantisce all’animale la piena espressione delle sue caratteristiche etologiche, questa rientra in uno standard accettabile e uniforme a quella indicata nelle legislazioni di altre Regioni italiane.
Misure più ridotte, sarebbero state infatti troppo esigue per garantire un minimo di possibilità di movimento per un cane mantenuto per lunghi tempi in condizioni di cattività”. Molte ricerche dimostrano, infatti, come l'ambiente di confinamento del cane sia importante per il suo benessere e la disponibilità di spazio è un fattore fondamentale. La vita del cane in un ambiente limitato impone delle variazioni rispetto alla naturalità, variazioni che saranno tanto più negative quanto meno la situazione va incontro ai bisogni dell'animale.
Uno spazio insufficiente, quindi, oltre a provocare conseguenze fisiche dirette, quali una ipotonia muscolare per mancanza di esercizio fisico, può avere effetti negativi sia sui bisogni etologici, inducendo stress, sia producendo ricadute sulla condizione psicologica del cane, anche gravi. Uguale problematica può sorgere nei canili privati o per i cani detenuti in box da privati cittadini che, nonostante norme come quella presente nel Regolamento approvato che impone la possibilità giornaliera di movimento, non sempre garantiscono passeggiate quotidiane agli animali. “Un risultato positivo – commenta anche Giacomo Bottinelli, del settore nazionale Cani e Gatti LAV e responsabile della Sede Territoriale di Grosseto – soprattutto in una regione ad alto tasso venatorio dove spesso sono presenti strutture improvvisate per ricoverare i cani usati per la caccia, che finalmente, pur con tempi di adeguamento che avremmo voluto più brevi, dovranno adeguarsi a standard che possono garantire un accettabile livello di benessere degli animali”.
La LAV ritiene, infine, che la cosiddetta “deroga per i palii degli asini” per cui non sarebbe più obbligatorio il fondo in terra, non può superare la contraria e positiva Ordinanza del Ministro della Salute che, come atto di rango giuridico superiore, non può essere aggirata da una norma regionale, tanto più da un Regolamento attuativo. Per questo la LAV nei prossimi giorni diffiderà Sindaci, Asl veterinarie e Prefetti della Toscana a, rispettivamente, organizzare o permettere o non intervenire per vietare gli annunciati aggiramenti dell’Ordinanza ministeriale in particolare sostenuti nelle zone del grossetano e del senese, come già fatto per il Palio di Roccatederighi (Roccastrada) in programma il prossimo 14 agosto