Difensore civico: nominata Lucia Franchini Firenze – Lucia Franchini è stata nominata dall’aula Difensore civico regionale, al primo turno, con 37 voti. Il voto si è svolto a scrutinio segreto e, secondo le modalità di nomina del difensore, previste dalla legge regionale 19 del 2009, richiedeva per le prime tre votazioni i 2/3 dei componenti del Consiglio, quindi 37 voti. Su 43 votanti, 6 sono state le schede bianche. Marco Manneschi (Idv) ha dichiarato la non partecipazione al voto del suo gruppo.
“Vogliamo evitare – ha detto Manneschi - che il nostro voto concorra alla nomina di soggetti che non hanno i requisiti necessari. Il tribunale amministrativo, - ha aggiunto - nell’annullare il procedimento di nomina precedente, ha indicato alcuni elementi da tenere in considerazione: per esempio che si tratta di un organo di garanzia per cui è necessaria un’istruttoria inerente i requisiti necessari per questo incarico e c’è il rischio, da evitare, che il voto segreto porti ad una nuova impugnativa.
Inoltre, è stato chiesto un esame comparativo dei curricula per far ricadere la scelta sul candidato più idoneo”. Nomina Difensore Civico regionale, avvenuta non senza ripercussioni, la maggioranza regionale si spacca per l’ennesima volta “Come al solito l’IDV fa la voce grossa, spara a zero contro le decisioni della maggioranza, ma poi china il capo e si ritira in buon ordine come nulla fosse accaduto. Ciò è capitato sul caso multiplex quando la maggioranza ha sconfessato senza colpo ferire l’Assessore Scaletti, capita tutti i giorni sulle questioni urbanistiche con l'Assessore Marson sempre più sola, ed è successo oggi - in modo plateale - in occasione della nomina del Difensore civico regionale.
Il Consigliere Manneschi ha impartito al Consiglio una presunta lezione procedurale: era tutto da rifare e il gruppo IDV ha abbandonato l'aula. In questo modo ha sconfessato l'operato dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio nel quale è rappresentato dal Vicepresidente Fedeli, che comunque rimane al suo posto. Così come rimangono saldamente sulle rispettive poltrone l'Assessore Marson e l'Assessore Scaletti e come rimane in maggioranza l'intero gruppo IDV, sempre più brontolando, ma ancor più attento a non perdere neppure un briciolo del potere acquisito.
Insomma, l’IDV abbaia alla luna, ma non morde mai!” questo il commento del consigliere regionale Magnolfi. Alessandro Margara è stato nominato, dall’aula, al primo turno, con 37 voti Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale. Il voto si è svolto secondo le modalità di nomina del Garante, previste dalla legge regionale 5/2008 che richiede la maggioranza semplice. Su 45 votanti, 5 sono state le schede bianche e 3 quelle nulle. “Finalmente la Toscana è riuscita a colmare un vuoto che durava ormai da quasi due anni, vale a dire dall’approvazione della legge 69 che istituisce questa figura.
In una situazione al limite del collasso, come quella degli istituti di pena toscani, è un passo avanti concreto”. Esprime soddisfazione l’assessore al welfare Salvatore Allocca per la nomina, avvenuta stamattina in Consiglio regionale, del garante regionale dei detenuti. Nomina attribuita ad Alessandro Margara, ex magistrato, ex direttore generale del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e attuale presidente della Fondazione Michelucci. “La situazione di disagio che quotidianamente vivono detenuti e operatori – ha aggiunto Allocca – meritava di mettere fine a questa attesa.
La nomina del garante non può certamente risolvere da sola tutti i problemi che, specie in alcune realtà, sono davvero enormi, ma la riconosciuta autorevolezza di Margara potra’ dare un importante contributo per affrontarli con determinazione ed efficacia”. Il garante regionale dei detenuti, in Toscana, è previsto per la prima volta nella legge regionale 64 del 2005 che regola la ‘Tutela del diritto alla salute dei detenuti e degli internati negli istituti penitenziari ubicati in Toscana’.
L’istituzione, con l’indicazione di finalità, funzioni e modalità di nomina, avviene però soltanto quattro anni dopo, a fine 2009, con l’approvazione in aula della legge 69. I compiti principali sono quelli di un’autorità terza, tra le istituzioni carcerarie ed i detenuti, che collabora al miglioramento delle condizioni di detenzione e contribuisce al reinserimento. Si occupa di tutti i detenuti presenti in Toscana negli istituti penitenziari, penali per minori e negli ospedali psichiatrici giudiziari oltre alle persone ospitate nei centri di identificazione ed espulsione e dei soggetti presenti nelle strutture dedicate al trattamento sanitario obbligatorio.
Svolge il proprio ruolo per assicurare alcuni diritti fondamentali: salute, miglioramento della qualità della vita, istruzione e formazione professionale, prestazioni finalizzate al recupero rieducativo ed al reinserimento nel mondo del lavoro una volta scontata la pena.