A Fabbrica Europa la danza nazionale e internazionale

Il festival della scena contemporanea fino al 28 maggio alla Stazione Leopolda

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 maggio 2011 22:29
A Fabbrica Europa la danza nazionale e internazionale

L’ultima settimana del festival accoglie cinque interessanti proposte dedicate alla ricerca coreografica e performativa. Da differenti territori culturali europei sono stati invitati coreografi che indagano l’espressione del corpo e l’azione scenica attraverso molteplici approcci. Progetti e produzioni nazionali e internazionali di una generazione di artisti che, attraverso una efficace contaminazione tra discipline diverse, sta ampliando l’orizzonte dei linguaggi artistici contemporanei. Dalla Norvegia all’Italia, dalla Francia all’Olanda, un percorso geografico, culturale e creativo che gioca sulla seduzione come strategia artistica; che cerca di disincarnare il corpo astraendolo in una dimensione virtuale; che ammicca allo spettatore malizioso denunciando la mercificazione del corpo femminile; che, attraverso continue metamorfosi, dilata l’essere tra il possibile e l’impossibile; infine, che sonda le infinite sfaccettature delle costruzioni identitarie. Un corpo, dunque, che trova in scena l’espressione delle proprie molteplici potenzialità dialogando con musica, scenografia, luci, immagini digitali e parola.

Cinque appuntamenti da non perdere per chi ama la danza e tutte le sue derivazioni o declinazioni. Dalla Norvegia arriva sul palco Zero Visibility Corp che presenta, in prima nazionale, (im)possibile, una danza di forte impatto fisico e visuale imperniata sulla volontà di creare una presenza fisica e mentale che includa l’Altro, associando il duetto come forma coreografica e la seduzione come strategia artistica. La bellezza e la sensualità dei movimenti, la musica, la scenografia, le luci, sono concepiti per attrarre più che per rappresentare e trascinano lo spettatore nell’eterno gioco del possibile e dell’impossibile (22 maggio ore 21, Stazione Leopolda). In E l’uomo creò se stesso (finalista Premio Equilibrio Roma 2011) di Leonardo Diana, le diverse espressioni si configurano come le varie tappe che segnano l’evoluzione dell’uomo.

Dal segno materico della pittura, alla musica, all’immaginario impalpabile del digitale, il corpo del danzatore perde consistenza nel mondo disincarnato del virtuale decretando la propria sparizione (22 maggio ore 22, Stazione Leopolda). Rayon X_Preview è un lavoro di Karine Saporta, coprodotto da Fabbrica Europa, Contemporanea Festival Prato, Teatro Metastasio. In un negozio che vende oggetti erotici, una signora si relaziona con un commesso che vuole proporle articoli che dovrebbero farla star meglio, o rivelarla a se stessa.

Una riflessione ironica su eros e gender, sulle punte di una coreografia che si presenta per quadri (25 maggio ore 21 e 26 maggio ore 22, Stazione Leopolda). Never Never Neverland del Teatro delle Moire è un’isola, immaginaria e molto concreta. Il suo terreno è fatto di strati di abiti, accessori e suppellettili saltati fuori da cassetti, cantine, solai e vecchi bauli di teatranti. I quattro performer a confronto con domande sul senso e la verità della presenza in scena, danno forma, un vestito dopo l’altro, una metamorfosi dopo l’altra, a un’isola del possibile (24 maggio ore 21; 25 maggio ore 22; 26 maggio ore 20, Stazione Leopolda). La compagnia olandese T.r.a.s.h.

in T.+Bernadette, un forte, intenso, emozionante duo di grande fisicità in cui i performer si confrontano con personaggi e ruoli diversi, lottano con problemi d’identità che finiscono per sopraffarli, cercano sinergia ed estasi quali elementi indispensabili per l'interrelazione (25 maggio ore 20; 26 maggio ore 21, Stazione Leopolda).

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