Firenze - Era la notte tra l’8 e il 9 maggio del 1978 quando il corpo di Peppino Impastato fu fatto a pezzi dalla mafia con una potente carica di esplosivo per poi esser ritrovato sulla linea ferroviaria Palermo-Trapani. Allora la sua morte passò in secondo piano perché lo stesso giorno fu ritrovato il cadavere di Aldo Moro. Sono passati 33 anni da allora e la Provincia di Firenze vuole ricordare l’impegno del politico e giornalista di Cinisi dedicando alla sua memoria un albero di ulivo nel parco mediceo di Villa Demidoff.
La celebrazione – per commemorare la passione politica e la lotta alla mafia del giovane Peppino Impastato – si svolgerà lunedì 9 maggio, alle ore 9,30, al Parco di Pratolino alla presenza del Presidente del Consiglio provinciale, dell’Assessore all’ambiente, di Don Andrea Bigalli, Libera Toscana, della Presidente di Arci Firenze e del Sindaco di Vaglia. Con questo gesto l’amministrazione di Palazzo Medici porta avanti il suo impegno in tema di lotta alla mafia, accogliendo il monito lanciato dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, secondo cui “È necessario l’impegno di tutti, sia per coltivare e trasmettere la memoria dei tragici fatti di mafia, sia per avere consapevolezza di ciò che è stato, per garantire ai giovani un avvenire migliore di giustizia, sviluppo e progresso”.
E la Provincia di Firenze ha deciso di fare la propria parte lungo questo sentiero di giustizia e legalità.