Lo scorso maggio all’aeroporto di Madrid una cittadina peruviana al suo arrivo in Spagna venne sorpresa dalla polizia iberica con tre chili di cocaina. La donna, diretta a Firenze per raggiungere le sue due figlie, negò alle Autorità straniere il suo consapevole coinvolgimento nella faccenda; una versione dei fatti tuttora al vaglio degli inquirenti in considerazione anche di altri casi nei quali i corrieri sono poi risultati realmente inconsapevoli del contenuto dei pacchi regalo che veri malviventi senza scrupoli li avevano chiesto di trasportare.
A distanza di mesi i guai sono arrivati anche per le figlie della sudamericana: per giorni, con una serie di telefonate anonime, una voce femminile ha tentato di estorcere alle due ragazze la somma di 40.000 euro per il carico di droga andato perduto in Spagna; richiesta alla quale sono seguite ovviamente minacce sia di morte che di gravi ripercussioni su tutta la famiglia delle vittime, figli minori compresi. Lunedì scorso la Squadra Mobile diretta da Filippo Ferri e in particolare gli uomini della Sezione Antidroga guidati dal V.Q.Agg.
Alfonso Di Martino, in esecuzione ad un’Ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP Dr Pezzuti, su richiesta del P.M. titolare delle indagini, Dr. Bocciolini, hanno messo un punto alla vicenda catturando i due autori materiali della tentata estorsione. Si tratta di una peruviana di 29 anni e di un boliviano di 28 (l’ideatore del piano) che niente hanno realmente a che fare con il traffico internazionale degli stupefacenti: la coppia sudamericana, appresa la notizia dell’arresto della madre delle vittime, aveva pensato di cavalcare l’onda tentando il colpo mancino.
Ora dovranno rispondere entrambi del reato di tentata estorsione in concorso.