Nella notte tra sabato e domenica, una signora disabile francese, ma residente in Casentino, di 45 anni disabile è rimasta vittima di un grave incidente nel reparto di medicina dell’ospedale San Donato di Arezzo. Ricoverata per una broncopneumopatia, la donna è stata avvolta dalle fiamme sprigionatesi sul suo letto forse a causa di una sigaretta. "La Regione farà tutti gli accertamenti per chiarire la dinamica". Lo ha detto l’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia che ha aggiunto che il direttore del Centro Gestione Rischio Clinico e Sicurezza del Paziente, il professor Riccardo Tartaglia, si è già recato al San Donato per incontrare gli operatori della Asl 8. La donna, che è in prognosi riservata nel reparto rianimazione dell’ospedale aretino, ha ustioni di secondo e terzo grado al volto e al collo.
«Verificare le responsabilità e farsi dare dalla direzione generale dell’Asl 8 spiegazioni esaustive sul rogo divampato nella notte tra sabato e domenica scorsi, il quale ha ridotto in gravi condizioni una paziente». E’ in sostanza questo ciò che il Consigliere regionale del Pdl e Vicepresidente della Commissione regionale IV (Sanità) Stefano Mugnai e il suo Vicecapogruppo vicario Paolo Enrico Ammirati domandano alla giunta regionale all’indomani dell’incendio che l’altra notte ha avvolto il letto di una paziente disabile nell’ospedale aretino San Donato, provocandole ustioni talmente gravi da farla finire in prognosi riservata.
I fatti sono rilevanti e, secondo Mugnai e Ammirati, bisogna che la Regione si impegni in prima persona per gettare piena luce sull’accaduto. «Nella notte tra sabato 19 e domenica 20 febbraio 2011 – è la ricostruzione che gli esponenti del Pdl affidano alla loro interrogazione – presso l’ospedale San Donato ad Arezzo, nel reparto di Medicina generale, è scoppiato un incendio. Una paziente con problemi di disabilità era ricoverata da venerdì scorso per una broncopneumopatia cronica ostruttiva con febbre che aveva richiesto l’applicazione di un supporto nasale per l’ossigeno.
La stessa paziente – proseguono Mugnai e Ammirati – è stata investita dalle fiamme nel letto in cui si trovava, riportando ustioni di secondo e terzo grado al volto e al collo. A soccorrerla sono stati gli infermieri, che hanno sentito l’odore del fumo provenire dalla stanza. Adesso la paziente si trova in prognosi riservata nel reparto di rianimazione e le sue condizioni sono molto critiche». La procura, come ricorda il Pdl, «sta indagando per fare piena luce sull’accaduto ed accertare eventuali responsabilità della struttura pubblica, tanto che la stanza è stata posta sotto sequestro dai vigili del fuoco».
Tuttavia, secondo Ammirati e Mugnai, anche le istituzioni debbono vederci chiaro. Per questo i due esponenti del Pdl, «ritenuto doveroso appurare come abbia potuto verificarsi l’accaduto», interrogano il governatore Enirco Rossi e l’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia «per conoscere la versione della direzione aziendale sull’accaduto e per appurare con le dovute verifiche se ci siano responsabilità certe». Mugnai e Ammirati chiedono risposta scritta, così da cristallizzare nero su bianco le spiegazioni di Asl e Regione. Anche la Lega presenta un’interrogazione in Regione.
“Già in occasione dell’incendio all’ospedale Santa Maria Nuova di Firenze venne richiesto il Piano Emergenza Incendi degli ospedali e le certificazioni di prevenzione incendi ai Vigili del Fuoco” così interviene il consigliere regionale della Lega Nord Toscana, membro della commissione sanità, Gian Luca Lazzeri che, su quanto accaduto al nosocomio aretino, ha presentato un’interrogazione all’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia. «Noi della Lega Nord – tuona Lazzeri – riteniamo la situazione della prevenzione incendi assolutamente prioritaria e delicatissima.
Nella gestione di una struttura sanitaria non si può prescindere dal tutelarsi con ogni mezzo dai rischi di questo tipo e, nell’imponderabile caso in cui si verifichi un incendio, devono attuarsi presidi grazie ai quali non si registrino danni agli utenti. Quello che deve essere un percorso per ritrovare la salute perduta può diventare un incontro prematuro con la morte. Certo è da verificare se, nel caso in questione – prosegue il consigliere regionale del Carroccio originario del Casentino –, ci siano stati dei difetti all’erogatore dell’ossigeno utilizzato per la signora, anche se sembrerebbe di no secondo una prima ricostruzione, o se tutto sia dovuto a un mozzicone di sigaretta.
E se anche fosse confermata questa seconda supposizione, sono da valutare diverse cose, a cominciare dal numero degli infermieri che erano di turno quella notte e se si fossero accorti o meno che la signora stava fumando. L’incendio a Santa Maria Nuova verificatosi lo scorso 27 dicembre aveva destato in noi preoccupazione riguardo al Piano Emergenza Incendi nelle strutture ospedaliere. Dopo gli accertamenti del caso, abbiamo richiesto il Piano di Emergenza all’assessore Scaramuccia e le certificazioni di prevenzione incendi rilasciate o in corso di valutazione ai vari Comandi dei Vigili del Fuoco.
Ad oggi le nostre domande restano senza risposta, ma i fatti degli ultimi giorni richiamano a una maggiore celerità. Spero – conclude Lazzeri – che non debbano verificarsi eventi ancora più funesti per intervenire».