Firenze - Come aprire un money transfer e inviare denaro all’estero in sicurezza? Che fare prima di avviare un’attività imprenditoriale? Cosa prevedono le norme sulla sicurezza negli ambienti di lavoro? Quali sono i requisiti igienico-sanitari che deve avere un esercizio alimentare? A queste domande risponde la guida “Impresa: legalità e sicurezza”, quinta tappa di un percorso avviato da Prefettura e Camera di Commercio per aiutare gli stranieri della provincia di Firenze a fare impresa nel rispetto delle regole.
Il libro è stato presentato stamani in Prefettura dal prefetto Paolo Padoin, dal presidente della Camera di Commercio Vasco Galgani, dal segretario generale di Unioncamere Enrico Ciabatti, dal segretario generale del Corpo Consolare di Firenze Alessandro Berti e da un pool di specialisti delle diverse materie trattate. All’elaborazione della guida hanno partecipato anche l’Agenzia delle Entrate, l’Asl e il Comune di Firenze, confermando la collaborazione istituzionale che su questo progetto va avanti da tempo e che rappresenta “un valore aggiunto – ha sottolineato il prefetto – “che rafforza il sistema della legalità e dell’integrazione nell’ambito delle attività svolte dalla pubblica amministrazione” La nuova pubblicazione focalizza l’attenzione sul trasferimento di denaro da parte degli stranieri nei paesi d’origine, soffermandosi in particolare sull’attività degli operatori di money transfer. L’argomento è stato approfondito stamani da Diana Pergola della Banca d’Italia, Alessandro Messina di Abi e Giovambattista Palumbo delle Agenzie delle Entrate di Firenze.
Uno studio recente sulle rimesse degli immigrati ha evidenziato, infatti, un fenomeno sempre più consistente: nel 2009 sono usciti dalla Toscana 934.596 euro, il 9,8% in più rispetto all’anno prima, con una quota pro capite di 3.018 euro (superiore alla media italiana che è di 1.735 euro). Firenze, con 253.740 euro complessivi, rappresenta il 3,8% delle intere rimesse nazionali, collocandosi al quarto posto dopo Roma (26,5%), Milano (13,2%) e Prato (7,2%) nel ranking provinciale. Sempre nel 2009 Firenze ha registrato l’uscita di 2.698 euro di rimesse pro capite.
Alla luce di un fenomeno di tali dimensioni, la guida offre un utile panorama delle modalità legali di intermediazione finanziaria, illustrando anche quello che lo straniero deve evitare quando invia denaro a casa, soprattutto il ricorso ai cosiddetti canali “paralleli”, costituiti da amici, parenti o quei mediatori finanziari informali che lavorano spesso all’interno di bazar, negozi alimentari, lavanderie o agenzie di viaggio, al di fuori del controllo delle autorità di vigilanza. Tanti sono gli svantaggi e i rischi dell’utilizzo di questi sistemi alternativi: le commissioni sono poco chiare e alte, non ci sono garanzie sui tempi di consegna, il capitale può essere perso, rubato o sequestrato alla dogana. Si parla poi di sicurezza e igiene dei luoghi di lavoro a 360°: dalla prevenzione degli incendi all’utilizzo adeguato dei macchinari e dei materiali, dalla tutela delle lavoratrici madri allo smaltimento dei rifiuti.
Un intero capitolo è dedicato alla tutela del marchio d’impresa, argomento analizzato da Donato Nitti, della Convenzione per la diffusione della cultura brevettuale, che si è soffermato sulla cosiddetta “contraffazione inconsapevole”, una forma più ambigua e pericolosa, dovuta alla mancata conoscenza delle leggi. Approfondita anche la questione della marcatura CE dei prodotti, con indicazione di cosa prevede la normativa per quelli più diffusi, come scarpe, giocattoli e occhiali da sole.
Deciso sul punto il presidente della Camera di Commercio, Vasco Galgani, che ha rivolto un “invito agli imprenditori stranieri, ma anche italiani, a comprendere che la legalità è la piattaforma indispensabile per far sì che la propria impresa possa contare su continuità, sicurezza e rispetto da parte di clienti, concorrenti, vicinato e organi di polizia”. Sono sempre più gli immigrati che si mettono in proprio.“I dati regionali dimostrano – ha precisato Enrico Ciabatti, segretario generale di Unioncamere “che le imprese etniche, composte da imprenditori o persone straniere con cariche societarie, al 30 settembre 2010 sono salite a quota 57.000 circa sul totale di circa 690.000.
Un dato che rappresenta l’8,2% del totale degli imprenditori regionali. Una ragione in più per sostenere ed orientare i titolari delle imprese già nate o che nasceranno in futuro, in una regione come la Toscana che attrae da sempre gli imprenditori stranieri specialmente nel settore del commercio e dell’artigianato”. La guida, tradotta in inglese, spagnolo e cinese, è anche online, per essere continuamente aggiornata nel corso dell’anno, e può essere scaricata dai siti www.prefettura.it/firenze, www.fi.camcom.it e www.immigrazione.regione.toscana.it.