Alejandro Horacio Rios, classe '82, da quattro anni all'ombra del Cupolone. Argentino di Buenos Aires, dopo un inizio di campionato segnato da problemi fisici, sta collezionando una serie di ottime prestazioni nelle ultime partite. Professore di educazione fisica con grande esperienza rugbistica maturata anche nelle nazionali giovanili argentine (U.18 e U.19). Prevalentemente utilizzato dal coach Ghelardi nel ruolo di centro, gioca indifferentemente anche a mediano di apertura. Nel Firenze ha il suo record di 6 mete realizzate la scorso campionato, ma le 4 già all'attivo a metà stagione (l'ultima domenica con le Fiamme Oro) fanno ben sperare per quest'anno. Domenica, bellissima vittoria cercata con il cuore a fine partita, con due mete iniziali molto belle, una tua e una di Wynne. "Si è vero, una partita molto sofferta, come ci piace qui a Firenze (sorride), siamo entrati in campo molto concentrati e abbiamo fatto subito due mete per il 14 a 0.
Purtroppo siamo andati via via calando senza riuscire a chiudere il match fino allo svantaggio finale. Fortunatamente negli ultimi minuti abbiamo avuto la giusta reazione e abbiamo portato via il risultato. È stata molto difficile la partita." Sei alla tua quarta stagione qui a Firenze, conosci bene l'ambiente, quest'anno come vedi la squadra? "All'inizio dell'anno, con gli acquisti fatti, pensavo che si partisse subito bene. Però come tutte le squadre con giocatori nuovi abbiamo tardato 6 o 7 partite per trovare un'armonia nella squadra.
Con il Calvisano si è vista per la prima volta una squadra vera e propria, prima le nostre vittorie erano basate più sulle nostre individualità." Tua quarta meta in campionato, ma a prescindere dalle realizzazioni dopo un periodo di difficoltà fisiche stai giocando bene. "Fisicamente mi sento molto bene, dopo l'infortunio mi sento recuperato al 100%. Sto cercando di dare il mio meglio partita dopo partita, come ho sempre fatto qui a Firenze. Volevo dire anche questo, che Firenze è Firenze non tanto per gli acquisti degli stranieri, ma anche per i giocatori fiorentini, ci tengo a dirlo perché è una mia convinzione.
Il rugby fiorentino senza i giocatori fiorentini non esiste." Allora ricordiamo anche che, da tecnico come altri giocatori, contribuisci all'insegnamento e alla diffusione del rugby a Firenze in particolare alla nuova scuola di rugby Firenze Nord a Rifredi. "Quella è una cosa che mi piace tanto, poter aiutare come fanno tanti di noi. Questa attività la svolgo con passione come se fossi a casa mia ad allenare una squadra argentina, cercando di trasmettere tutto quello che so e la mia esperienza rugbistica ai ragazzi fiorentini.
Lo faccio con molto piacere." Ultima domanda, domenica c'è il San Donà al Padovani, come vedi questo prossimo match? "Un'altra finale. Se vogliamo conquistare questo desiderato terzo posto, non dobbiamo fallire né con il San Donà, né con il Livorno e il San Gregorio, dobbiamo vincerle tutte. Credo che siamo all'altezza di affrontare bene queste partite difficili e spero che la squadra non si lasci andare a pericolosi cali di concentrazione come a volte ci è capitato.
Potenzialmente siamo in grado di vincere tutte le partite di qui alla fine del campionato e raggiungere il nostro obiettivo dei play-off."