Volantinaggi in tutte le mense universitarie della Regione per condannare l’aumento del prezzo dei pasti, in attesa che la Giunta regionale faccia chiarezza sulle ragioni che hanno portato a questa scellerata scelta che andrà a gravare sulle tasche degli studenti. Questa l’iniziativa di Studenti per la Libertà, annunciata oggi da Tommaso Villa, coordinatore regionale del movimento giovanile della Giovane Italia e consigliere regionale. “L’aumento del prezzo dei pasti serviti nelle mense universitarie è un provvedimento ingiusto e immotivato.
Anziché aumentare la mensa di 50 centesimi, portandola da 2,5 a 3 euro, la Regione non avrebbe potuto impiegare meglio i soldi stanziati e non spesi per le politiche culturali e formative?”, si domanda Villa, rilanciando uno dei contenuti nell’interrogazione presentata alcune settimane fa e a cui ancora la Giunta non ha risposto. “Una cortina di silenzio è scesa sull’aumento del costo della mensa deciso dall’Azienda per il diritto allo studio universitario. Un aumento consistente per il quale la Giunta ha addossato le responsabilità ai tagli del Governo, a seguito dei quali la Regione si è autoconsacrata paladina dei diritti degli studenti facendosi vanto di un contributo ad hoc pari a 4,2 milioni di euro.
Una scusa patetica, la prima, una mezza verità, la seconda”, prosegue Villa. “Sul bilancio regionale ci sono delle voci con residui altissimi, inutilizzati, lasciati lì a marcire. La strategia 6 (Cultura e formazione) presenta oltre 228 milioni di euro non spesi. Mi chiedo perché la vicepresidente Targetti, prima di rincarare la mensa di ben 50 centesimi a pasto, addossando le colpe al Governo, non abbia pensato di riutilizzare razionalmente i residui di bilancio. Così come mi chiedo quali sono stati i vantaggi ottenuti dall’accorpamento delle tre aziende per il diritto allo studio.
E infine – conclude Villa - un ultimo interrogativo: l’ammontare dei finanziamenti al diritto allo studio provenienti dalla Regione Toscana sono così superiori rispetto al passato? Oppure la cifra corrisponde più o meno a quella stanziata un anno fa? Perché se così fosse l’allarme lanciato dall’assessore Targetti risulterebbe o ingiustificato o, in alternativa, affrontato con inadeguatezza”.