Nel corso della cerimonia per la consegna da parte del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e dell’assessore allo sport Salvatore Allocca dei premi “Pegaso per lo sport 2011” in programma a Firenze il prossimo 14 febbraio, un riconoscimento speciale verrà assegnato alla memoria di Emilio Marconi, uno dei più prestigiosi pugili italiani degli anni ’50, scomparso lo scorso primo settembre. Nato a Grosseto l’11 gennaio del 1927 indossò per cinque volte la maglia azzurra ma ottenne traguardi prestigiosi soprattutto da professionista conquistando il titolo italiano dei welter contro Valentini nel 1955 e quello europeo l’anno dopo, nell’Arena Fabbri allestita appositamente per lui, battendo il francese Idrissa Dione; titolo che con alterne vicende difese, perse e riconquistò nelle piazze più importanti italiane ed europee e che definitivamente lasciò nelle mani di Duilio Loi al Vigorelli di Milano nel 1959, ai punti in 15 round, quando ormai problemi per rientrare nella categoria di peso lo debilitavano oltre il necessario. E’ stato un altro di quegli impavidi che si allenavano nell’angusta palestra di pugilato agli ordini del maestro Azelio Battigalli e che tanto lustro hanno dato allo sport maremmano facendo conoscere nel mondo la città di Grosseto. Tra gli avversari nella sua decennale carriera figurano i migliori pugili nazionali come Bruno Bisterzo, Uberto Del Carlo, Luigi Coluzzi, Bruno Visentin, Duilio Loi ed europei come Abdelkader Ben Buker II, Valere Benedetto, Peter Waterman, Jaques Herbillon e quello stesso Idrissa Dionne a cui strappò il titolo europeo in quel memorabile freddo 2 dicembre del 1956. Pugile da una tecnica sopraffina ed in possesso di una personalità scontrosa ma sempre lucida faceva periodiche apparizioni nelle palestre ove si insegnava la nobile arte ed era sempre pronto ad elargire utili consigli ai giovani che vedeva lavorare intorno ad un sacco o sul ring. Dopo quello ricevuto lo scorso anno Angelika Savrayuk, la ginnasta ucraina ventenne della Petrarca Arezzo tesserata per l’Aeronautica militare, riceverà un nuovo premio il prossimo 14 febbraio nel corso della cerimonia del “Pegaso per lo sport”, il massimo riconoscimento istituito dalla Regione Toscana per gli atleti che nella passata stagione abbiano centrato traguardi agonistici particolarmente significativi. Proprio come quello di Angelika che, insieme alle altre “Farfalle azzurre” ha regalato all’Italia il titolo mondiale di ginnastica ritmica andando a vincere in casa delle campionesse olimpiche russe, nella tana di Mosca, bissando così il risultato del 2009. Oltre all’oro iridato nel “completo” ed all’argento nelle specialità “3 nastri, 2 funi e 5 cerchi”, Savrayuk e compagne si sono rese protagoniste nel 2010 anche agli Europei di Brema collezionando la medaglia d’argento nel “completo” e nella “3 nastri e 2 funi”, e quella di bronzo nella “5 cerchi”. Successi, questi, di grande prestigio anche per Marina Piazza, dal ’97 direttore tecnico della Nazionale dopo aver ricoperto tutti i ruoli: prima alle Olimpiadi di Los Angeles e Seul da allenatrice, poi responsabile del settore giovanile, quindi anche giudice internazionale.
Milanese di nascita, ha lavorato all’Etruria di Prato ed è fiorentina di adozione perché vive da lungo tempo in città dove insegna Sport individuali alla Facoltà di Scienze motorie.