Venerdì 15 ottobre in piazza XX Settembre a Fucecchio due gruppi di studenti di 15-16 anni, dopo l’uscita dalla scuola, si sono affrontati e scontrati, con contusioni che, seppur non gravi, hanno richiesto il ricorso a cure mediche, e l’intervento dei vigili urbani e dei carabinieri. All’origine di tutto ci sono alcuni apprezzamenti su una ragazza amica di uno dei due gruppi. L’episodio non ha certamente caratteristiche di novità. Le risse tra adolescenti per questi motivi, purtroppo, sono avvenute anche in passato.
L’episodio non è tuttavia da sottovalutare, perché evidenzia un malessere che non è solo adolescenziale ma che ha radici in una situazione sociale ed economica difficile. L’Amministrazione Comunale e le Istituzioni Scolastiche faranno capire a questi ragazzi che hanno sbagliato, coinvolgeranno le loro famiglie per le conseguenze che possono discendere da questi comportamenti e apriranno una discussione con tutti i ragazzi coetanei, per uscire dalla discussione in positivo, riaffermando il valore del dialogo, del confronto, del rispetto della dignità e della integrità di tutti, della responsabilità personale di ciascuno. C’è però una questione preliminare. I due gruppi di studenti sono di nazionalità diverse: albanesi e cinesi. "E immediatamente due esponenti politici locali del centrodestra (Marco Cordone della Lega e Gabriele Genuino del Pdl), sulla stampa locale, hanno trasformato la rissa tra adolescenti (da non sottovalutare e che richiede un intervento fermo delle istituzioni, lo ripetiamo per non essere fraintesi) in una vicenda dai risvolti razziali e di ordine pubblico, affermando 'che è inutile parlare di integrazione con questi soggetti che la scuola non riesce a integrare perché hanno loro regole che sono palesemente contro la legalità' e 'che il centro di Fucecchio, da troppo tempo lasciato a se stesso con attività commerciali in difficoltà, è troppo spesso teatro di aggressioni e violenze che vedono coinvolti extracomunitari, tanto più preoccupanti quando sono coinvolti ragazzi delle scuole superiori che dovrebbero essere integrati e senza pregiudizi'.
La superficialità e la strumentalità di queste valutazioni evidenziano un pregiudizio e una volontà di creare artificiosamente un allarme sociale legato ad una inammissibile intolleranza razziale che ben si comprende solo che ci si ponga una semplice domanda: se i ragazzi fossero stati di nazionalità italiana (e non è certo una ipotesi impossibile), non ci sarebbe stato bisogno di affrontare il problema? E quali valutazioni e proposte di soluzione sarebbero state avanzate, che non fossero la pura e semplice condanna inappellabile e l’espulsione dalla società di ragazzi che attraversano un periodo difficile?" fa sapere il sindaco di Fucecchio Claudio Toni. "L’adolescenza è un periodo critico per tutti, italiani e stranieri.
I ragazzi hanno bisogno di essere aiutati a inserirsi positivamente nella società di cui saranno parte integrante, con interventi adeguati, educativi e correttivi. Non possono, a 15-16 anni, essere trattati come bande criminali o delinquenti abituali. Il rischio è di fomentare un clima di intolleranza etnica molto pericoloso, trasformando un episodio critico in un conflitto di nazionalità. Non solo tra cinesi e albanesi, ma anche tra italiani e stranieri in genere. Non ci stancheremo mai di ripetere che vanno perseguiti e corretti i comportamenti illegittimi, non le condizioni delle persone.
L’obiettivo non può che essere la creazione delle condizioni necessarie alla convivenza civile. Sarebbe opportuno chiedersi, da parte dei due esponenti politici locali di centrodestra, se sia possibile migliorare gli interventi per i giovani, italiani e immigrati, con i tagli continui delle risorse alle Istituzioni scolastiche e agli enti locali da parte del Governo" conclude il sindaco.