Il successo dell’Italia contro la Francia lancia la squadra di Andrea Anastasi verso la lotta al successo nel campionato iridato di pallavolo che si concluderà domenica a Roma. L’ultimo tecnico a portare la Nazionale azzurra di volley sul tetto del mondo è stato Julio Velasco, in Grecia, nel 1994. Proprio l’attuale coach della nazionale spagnola, impegnato oggi e domani a Firenze negli spareggi fra il nono ed il dodicesimo posto, racconta così le proprie emozioni sull’attuale avventura dell’Italia, affidando le speranze su Anastasi, il grande ex giocatore che siede ora sulla panchina azzurra.
“Non mi sorprende affatto che la Nazionale italiana sia arrivata in semifinale perché, considerato il calendario che ha avuto finora, ero praticamente certo che potesse centrare almeno questo primo traguardo – spiega il 58enne allenatore-filosofo di La Plata –. Il Brasile, prossimo avversario, sarà invece un bel revival perché gli azzurri affronteranno una squadra di buon livello anche se in questo momento non sta giocando una pallavolo al pari della sua grande tradizione.
Gli uomini di Anastasi dovranno acquisire continuità nel corso di tutta la gara. Tifo per la pallavolo italiana e spero che, visto che in panchina siedono molti miei ex giocatori ed amici, ce la facciano a raggiungere la finale e possibilmente ad andare ancora più avanti”. Julio Velasco rimane affettivamente legato allo sport italiano ed è d’accordo con il commissario tecnico della Nazionale di calcio Cesare Prandelli che si è lamentato di come sia sempre più difficile trovare giovani di valore per la sua squadra.
“In Italia – commenta Velasco - c’è una certa riluttanza nei confronti dei giovani, ma non solo nello sport; la stessa tendenza si avverte anche in molti altri settori della vita di tutti i giorni, dall’università al mondo della politica, ed a quello del lavoro. Paradossalmente piacciono i giovani-vecchi, non i giovani-giovani, quasi si avesse paura che le loro idee potessero modificare o sconvolgere chissà cosa. Condivido l’etichetta che viene attaccata all’Italia: che è un paese per vecchi e che si regge sulla straordinaria cultura del passato.
Nel calcio, come nel volley, si sente dire spesso che un giocatore ha buona tecnica, buoni colpi ma è giovane, come se fosse un difetto. Per me invece il fatto di essere giovani è una virtù. Non mi stupisce che il giovane sia terrorizzato quando gli viene data una possibilità, perché sa che, se sbaglia, è difficile che gliene venga offerta un’altra. Ho avuto come vice della mia Nazionale Barbolini: pur essendo giovanissimo l’ho voluto con me perché non ho mai avuto dubbi sul suo valore”.
E’ un bilancio positivo quello che Velasco fa della sua nuova avventura sulla panchina iberica con una squadra ancora con poca esperienza internazionale ma sulla quale il tecnico ripone molta fiducia. “La Spagna era reduce da una vittoria a sorpresa degli Europei e, pur avendo avuto due infortuni molto pesanti che ci hanno condizionato, ci siamo qualificati per il Mondiale. Ho cercato di gestire le forze a mia disposizione, nella prima parte abbiamo sofferto riuscendo però a migliorare nella seconda.
Adesso l’obiettivo è quello di concludere al meglio questa competizione nella quale la Spagna una sola altra volta nella sua storia era arrivata fra le prime dodici: 12 anni fa a Tokyo quando si piazzò ottava”. In questi Mondiali Firenze ha risposto alla grande confermando ancora una volta l’attaccamento verso uno sport che le ha regalato in passato grandi soddisfazioni ma che ora non sembra più in grado di riproporre squadre di un certo livello.
“Mi ha impressionato il grande interesse che c’è in questa città per il volley pur non avendo una squadra che gioca un campionato di vertice – ha concluso Velasco –. La ricetta per la rinascita di un club di alto profilo dipende da tre componenti: l’interesse delle Istituzioni, l’esistenza di imprenditori che decidano con convinzione di investire su questo sport, e soprattutto la presenza di un pubblico che mostri attenzione e passione per il mondo della pallavolo.
Nelle grandi città è difficile che si punti su sport che non siano il calcio; pensiamo all’interesse che hanno avuto i Della Valle a Firenze per la rinascita della Fiorentina o a che cosa ha fatto Berlusconi con il Milan. Credo però che, considerate le premesse, puntare sul futuro del volley ad alto livello a Firenze sarebbe una scommessa vincente, una su cui varrebbe sicuramente la pena provare”. Il Programma Si giocano a Roma il 9 ottobre le Semifinali dal 1° al 4° posto: Serbia - Cuba alle ore 17.00 Italia - Brasile alle ore 21.00 A Modena l'8 ottobre le Semifinali per il 5-8 posto: Russia - Bulgaria ore 17.00 Usa - Germania ore 21.00 A Firenze l'8 ottobre le Semifinali dal 9 al 12 posto: Argentina - Spagna ore 17.00 Francia - Repubblica Ceca ore 21.00