Hmmm. Non c’è che dire. Che scelte …. Chi scrive trova assolutamente imbarazzante l’idea di un remake all’italiana del fortunato Giù al Nord , per questo non andrà a vedere Benvenuti al Sud (persino il titolo la dice tutta) dove il gioco dell’accento bretone viene cambiato in un maccheronico calembour fra il lumbard e il Cilentano. Sceneggiato da Gaudioso, colui che scrisse Gomorra. Basta. Che aggiungere ? Se proprio volete rendervene conto da soli, andatevi a vedere come anche da noi, ormai, per avere delle idee, siamo costretti a rubarle (e impoverirle ) da altri paesi…..forse la crisi creativa non riguarda solo Hollywood.
Claudio Bisio lo attendiamo con progetti più interessanti, ormai ci aveva abituato bene. Sul versante commedia c’è anche il nuovo film con Adam Sandler protagonista, dall’orripilante titolo “Un week end da bamboccioni”. Ora, il film non presenta che un tourbillon di luoghi comuni, ma perché cambiare il promettente titolo “Grown Ups” in questa COSA ? Per il resto, Sandler fa il solito personaggio da perenne immaturo, affiancato da altri grossi calibri della comicità Usa, ovvero Chris Rock e Rob Schneider.
Bah... Arriva dalla Francia The Horde, che mixa i film di zombie con il tema dell’assedio carpenteriano à la Distretto 13 ; fumettone d’oltralpe che più che al recente filone del torture-porn riflessivo Made in France (Martyrs, Frontiers, per citare i più celebri) sembra ispirarsi a Robert Rodriguez , e nel calderone butta combattimenti in stile Jackie Chan e umorismo demenziale. Il tutto, ovviamente, in salsa splatter. Dahan e Rocher, i due registi, non sono quel genio pazzo di Laugier, e si vede. Infine, nel constatare che Fratelli in Erba ha pagato il suo pessimo titolo italiano (già sparito dalle sale) rimane l’unica cosa veramente interessante di questa settimana, la Pecora Nera che vede Ascanio Celestini dirigere e dirigersi nella sua prima opera cinematografica di finzione, un viaggio nelle odissee nostrane dei malati di mente.
Cast interessante, con Giorgio Tirabassi, a cui la tv ha donato fama ma forse non la meritata consacrazione, e Maya Sansa. Doveroso vederlo, anche per renderci conto di quanto Basaglia sia stato fondamentale per questa parte di società italiana. E doveroso rendere omaggio a Celestini, uno che ha idee e la forza di portarle avanti. In netta contraddizione con quanto detto all’inizio sul nostro povero stivale. Se dopo aver visto Celestini, avete ancora voglia di Cinema, fatevi un regalo : andate a vedervi il capolavoro di Nolan, Inception.
Marco Cei