Continua incessante l’attività del sindaco Giacomo Bassi e dell’amministrazione comunale di San Gimignano per cercare di risolvere l’intricata vicenda del passaggio al Comune dell’ex carcere di San Domenico e della Chiesa di San Lorenzo in Ponte attualmente di proprietà del Demanio. Giovedì 23 settembre si è tenuto a Roma, presso la sede del Ministero dell’Economia e delle Finanze, un incontro tra il sindaco di San Gimignano Giacomo Bassi, accompagnato dall’onorevole toscano Gabriele Toccafondi (Pdl) e dal Direttore Generale del Comune Mario Gamberucci, con il Sottosegretario di Stato Luigi Casero in merito al mancato inserimento del complesso del San Domenico nell’elenco dei beni demaniali trasferibili ai Comuni sulla base di quanto disposto dal Dlgs 85/2010 cosiddetto del “Federalismo Demaniale”. Il Sottosegretario Casero, che nella primavera scorsa insieme a Toccafondi aveva visitato personalmente il Complesso del San Domenico, ha informato il sindaco che l’Avvocatura dello Stato è stata incaricata di studiare una possibile deroga alle norme che dispongono l’esclusione dei beni culturali dall’elenco dei beni demaniali trasferibili e che comunque lo stesso Sottosegretario promuoverà nei prossimi giorni un tavolo di approfondimento sul tema degli “Accordi di Valorizzazione” al quale saranno presenti l’Agenzia del Demanio, il Ministero dei Beni Culturali ed il Comune di San Gimignano. “Da questa trasferta romana - dichiara il sindaco Bassi - si riaccende una speranza affinché possa maturare una soluzione che consegni il San Domenico e la Chiesa di San Lorenzo in Ponte al Comune, così da poter impostare un lavoro, che sarà inevitabilmente lungo e oneroso, di recupero dei beni dall’attuale degrado e di una loro futura valorizzazione al servizio della cultura e dell’economia cittadina e toscana.
Sento l’obbligo di ringraziare pubblicamente i deputati toscani Franco Ceccuzzi (Pd) e Gabriele Toccafondi (Pdl) che tanto si stanno adoperando per risolvere questa vicenda così importante per San Gimignano”. Il Comune, infatti, è disponibile ad accollarsi la proprietà dei beni, in virtù di un progetto di recupero e valorizzazione dell’intero complesso. Un progetto condiviso dal Ministero dei Beni Culturali e sostenuto dalla Regione Toscana, dalla Provincia di Siena e da soggetti finanziari istituzionali del territorio senese.