"L’Ordine dei giornalisti della Toscana aderisce alla giornata del silenzio del 9 luglio e invita tutti i colleghi delle redazioni toscane, nei giornali, radio, televisioni, testate on line, e negli uffici stampa, a partecipare ad una “rumorosa” giornata del silenzio" questo è quanto dichiarato oggi durante la conferenza stampa indetta dall'Ordine dei giornalisti della Toscana e dall'Associazione Stampa Toscana. "Lo sciopero dei giornalisti – ha ricordato il presidente dell’Ordine toscano, Carlo Bartoli - è in favore del diritto all’informazione, che deve essere sempre garantito in una società civile e democratica e che per sua natura è libera e plurale, corretta e completa.
Lo sciopero dei giornalisti non è uno sciopero a difesa della categoria ma a tutela del diritto di ogni cittadino ad essere informato su quello che succede nella sua città, nella sua Regione, nel suo Paese. Lo sciopero dei giornalisti, infine - ha sottolineato Bartoli - non è contro il governo Berlusconi ma contro chiunque intenda, ora o in futuro, limitare la libertà di stampa, con la minaccia di pesanti sanzioni. Come previsto dal disegno di legge approvato il 4 giugno scorso al Senato che deve essere ritirato" "Questa è una forma di lotta estrema davanti a mali estremi - ha detto Bartoli - la Legge mette un bavaglio pesante sulla possibilità di dare notizia di certe inchieste importanti che possono aiutare a valutare situazioni importanti per la cittadinanza e per il nostro Stato, non dimentichiamo che questa esigenza di limitazione della privacy è stata sentita quando è finita la Casta sotto processo, e non per tutelare cittadini comuni da procedimenti penali su di loro pendenti" "Quando ci sono dei motivi è necessario mobilitarsi - ha aggiunto Nazzareno Bisogni vicepresidente dell'Associazione Stampa Toscana - una giornata di silenzio contro il silenzio di Stato, e sia ben chiaro che non si tratta di difendere un contratto o il nostro posto di lavoro, né di difendere meramente una categoria ma soprattutto di difendere il diritto dei cittadini ad essere informati.
Personalmente non conosco altre forme di lotta oltre lo sciopero - concludendo - il diritto di sciopero è un diritto individuale garantito dalla Costituzione" "La Toscana conobbe la prima legge sulla libertà di stampa già dal 1847 - ricorda il Comunicato ufficiale dell'Ordine - sotto il Granduca Leopoldo II, e noi oggi aderendo allo sciopero, intendiamo collegarci idealmente ad un’epoca che segnò l’inizio di una nuova stagione che portò all’Unità d’Italia, di cui proprio quest’anno si festeggia il 150° anno" "Un paese moderno deve affrontare il futuro senza timori e non ha bisogno di limitare la stampa - così continua il comunicato - al contrario, se questa è libera e non gravata da minacce di ritorsioni o bavagli diviene strumento per informare l’opinione pubblica, formare una nuova classe dirigente e creare le condizioni per continuare ad essere, anche in futuro, “la preghiera del mattino dell’uomo moderno”, come amava dire il filosofo tedesco Hegel.
Noi sappiamo bene che l’opinione pubblica la pensa come noi, adesso deve convincersene anche il Parlamento" In serata, dalle 17 si è tenuta la distribuzione di volantini informativi davanti alla Stazione di Santa Maria Novella a Firenze. Numerose le persone che hanno aderito all'iniziativa invitando i giornalisti a resistere nell'intento, commentando in modo colorito le ultime vicende politiche locali e nazionali, tra i vari commenti anche quelli di chi "non leggo più i giornali, un tempo lo facevo, spero che le nuove generazioni riprendano a farlo". di Antonio Lenoci