Ataf ha avviato le procedure di licenziamento per uno dei dipendenti accusati a vario titolo di peculato, furto e favoreggiamento in relazione alla vicenda della indebita sottrazione di carburante e olio motore dai depositi dell'azienda di viale dei Mille. M.L. ha infatti scelto la strada del patteggiamento della pena, e dovrà scontare un anno e sei mesi di reclusione. Immediatamente dopo il patteggiamento, Ataf ha avviato il percorso necessario per licenziare il dipendente 'infedele'.
Il 13 gennaio 2009, la squadra mobile di Firenze eseguì cinque ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari e due misure all'obbligo di dimora, disposte dal Gip Anna Sacco, nell'ambito dell'inchiesta avviata su segnalazione di Ataf e condotta anche attraverso l'uso di telecamere nascoste che 'smascherarono' i furbetti del carburante. Tra gli indagati (nove in totale) dipendenti dell'azienda di viale dei Mille e addetti di una ditta di pulizie. Tutti i dipendenti di Ataf iscritti nel registro degli indagati dalla procura di Firenze vennero immediatamente sospesi, in via cautelativa, sia dal servizio che dallo stipendio.
Nell'udienza preliminare dell'8 giugno scorso il Gup ha disposto il rinvio a giudizio degli indagati e Ataf si è costituita parte civile nei confronti di tutti i suoi dipendenti coinvolti nella vicenda. E' quindi pendente il giudizio per coloro che non hanno scelto la strada del patteggiamento.