Niente di precostruito, bensì tutto improvvisato sulla linea di uno sguardo e di un accenno, così con estrema facilità costruiscono la scaletta della serata uno dei miti contemporanei del pianoforte jazz, Chick Corea, insieme al nostro Stefano Bollani. Il pianista Chick Corea, con le sue esibizioni ha attraversato quattro decenni di carriera. Di origini italiane, Corea inizia a suonare negli anni sessanta con il trombettista Blue Mitchell e con alcuni grandi della musica latino-americana come Willie Bobo e Mongo Santamaria.
Pubblica Now He Sings, Now He Sobs, entrato nella leggenda del jazz, in cui suona con Roy Haynes alla batteria e Miroslav Vitous al contrabbasso. Verso la fine degli anni sessanta, si unisce al gruppo di Miles Davis e compare su album importanti, come In a Silent Way e Bitches Brew. Verso la fine degli anni settanta, Corea inizia a collaborare con il vibrafonista Gary Burton, con il quale incide numerosi album. Nel 1993 vince una targa Tenco per la canzone Sicily, interpretata con Pino Daniele. È stato fondatore e membro dei gruppi Chick Corea Elektric Band e e Chick Corea Akoustic Band.
Nel 2001 vince il premio Grammy con l’album Corea.Concerto. Stefano Bollani, non si può più definirlo soltanto come pianista jazz. Invasioni continue nella classica, a settembre uscirà per la Decca il Concerto in fa di Gerswhin registrato con l’ Orchestra di Lipsia sotto la direzione di Riccardo Chailly; nella canzone, fresco di stampa il nuovo lavoro di Tiziana Ghiglioni su Tenco che lo ha voluto espressamente per duettare; nei fumetti con la collaborazione con Topolino, settimanale per il quale ha scritto ed interpretato come papero una storia, e con Leo Ortolani il disegnatore di Rat-man con il quale è salito sul palco improvvisando un concerto-fumetto, e nella radio e televisione con il Dottor Djembè come conduttore insieme a David Riondino e Mirko Guerrini, non lo possono contenere nella sola definizione di Jazz.
Inaugura la nuova collana Carisch Jazz il volume di spartiti a lui dedicato, con tutti i suoi pezzi più conosciuti e da lui amati. Bollani è un puzzle di musica, di simpatia, di improvvisazione che si fondono in continuazione per poi cogliere e plasmare i suoni in un continuo dialogo fra improvvisazione e canzone, pubblico e pianista.