Più verde e minori volumetrie nel piano di recupero dell’area dell’ex manifattura di Doccia: è quanto ha deciso l’amministrazione comunale per venire incontro alle richieste espresse dalla cittadinanza durante la procedura di “valutazione integrata” sul progetto. Ieri pomeriggio, nei locali dell’Unione operaia di Colonnata, l ’assessore all’urbanistica Maurizio Soldi e i tecnici del Comune hanno incontrato un folto gruppo di cittadini residenti nell’area per discutere la proposta di variante generale al piano di recupero del complesso di Doccia.
“L’amministrazione comunale – ha spiegato Soldi – ha ritenuto opportuno seguire alcune delle indicazioni pervenute durante il primo incontro svolto nel novembre scorso, che chiedevano un’ulteriore valorizzazione del verde e una minore pressione urbanistica”. In questo senso, è stata decisa la rilocalizzazione del parco delle Robinie - ricreando una vasta area verde all’interno del complesso - e la ridistribuzione di 2240 mq di volumetrie edilizie nell’area dell’attuale parcheggio esterno, che si trova nel perimetro del piano di recupero ma al di fuori della zona di maggior densità urbanistica.
L’intera area sarà sottoposta a una riorganizzazione viaria che prevede anche nuovi parcheggi alternativi a quelli individuati in precedenza e una maggiore copertura da parte del trasporto pubblico locale. Sarà inoltre rafforzato il nascente polo culturale, vero fiore all’occhiello dell’intero intervento, grazie all’acquisizione da parte del Comune delle volumetrie degli ex forni della manifattura: circa 2300 mq già predisposti per la futura realizzazione di un grande teatro pubblico per la città di Sesto Fiorentino.
“Quella che sta finalmente giungendo al termine – ha concluso l’assessore Soldi – è un’opera avviata circa quindici anni fa, di grande importanza non soltanto per i residenti di Doccia ma per tutta la città”. A Prato il Tar della Toscana ha respinto la richiesta di sospensiva del nuovo regolamento per l’applicazione della Tariffa di igiene ambientale, approvata dal Consiglio comunale di Prato lo scorso marzo, presentata dall’Uppi, Unione piccoli proprietari immobiliari.
L’Uppi chiedeva in particolare di sospendere l’articolo che obbliga i proprietari a corrispondere la Tia nel caso di abitazioni in affitto per brevi periodi (meno di 24 mesi), o cedute in comodato gratuito, in concessione d’uso o a titolo di usufrutto. I giudici del Tar hanno rigettato la domanda martedì scorso, ritenendo valido il percorso intrapreso dal Comune di Prato e applicato da Asm. Il ricorso al Tar da parte dell’Uppi contro il Comune e nei confronti di ASM e Sori chiedeva la sospensione dell’efficacia di alcuni commi dell’articolo 27 del nuovo regolamento ritenendoli non conformi.
In giudizio si sono costituiti il Comune, difeso dagli avvocati Paola Tognini, Elena Bartalesi e Stefania Logli, e Asm rappresentata dagli avvocati Mauro Giovannelli e Luigi Lo vecchio.