"Questa città è dei fiorentini non è dei commercianti, noi non siamo schiavi dei commercianti quando diciamo che il Primo Maggio si può lavorare e non siamo aguzzini dei commercianti quando diciamo che c'è Ztl notturna, noi facciamo l'interesse di Firenze e dei fiorentini o quel che pensiamo essere l'interesse di Firenze e dei fiorentini, i commercianti fanno bene a dire la loro, ci sta a cuore il loro giudizio ma poi facciamo come crediamo noi perché hanno eletto noi per guidare la città e non hanno assegnato la città in mano ai commercianti" Questo ha detto il sindaco di Firenze Matteo Renzi parlando del provvedimento estivo che prevede la chiusura del centro storico, zone denominate A, B, D ed E, dal 3 giugno al 26 settembre tutti i fine settimana nei giorni di giovedì, venerdì e sabato, dalle 23 alle 3. Non è tardata ad arrivare la risposta da parte dei commercianti che si sono dati appuntamento oggi in via de' Benci, una storica via nota per la movida notturna della città, per esternare le proprie perplessità ed avanzare controproposte. "La serrata che è stata annunciata, non è nelle nostre intenzioni - dichiara Daniele Locchi, vice presidente Confcommercio - sarebbe una mossa autolesionistica - noi con le associazioni di categoria chiediamo al sindaco di ripensare ad un provvedimento utilizzato da anni e dimostratosi inutile e dannoso, anziché ascoltare quelle che sono le nostre proposte per affrontare in chiave seria e responsabile il rapporto tra commercio e cittadini residenti.
Per la ZTL notturna affermo con rammarico - prosegue - che non c'è stato alcun tipo di concertazione né di discussione e non abbiamo così potuto dare un contributo. Questo provvedimento non lo vogliamo - conclude Locchi - è un messaggio sbagliatissimo, la città che si chiude, e questo non lo voleva neanche il nostro Sindaco, vogliamo una città aperta con le giuste regole 24 ore su 24" "Noi crediamo di avere proposte da fare - dichiara Uliano Ragionieri presidente di Confesercenti - lo stesso Sindaco in campagna elettorale aveva detto di voler rivedere il provvedimento, è vero che deve rappresentare la città, ma se si parla di un provvedimento che tocca una precisa categoria, almeno che ascolti la categoria.
Le iniziative delle passate stagioni - continua Ragionieri - hanno dimostrato che la città non ha un servizio pubblico notturno, come è di giorno, con i vigili ed i mezzi di trasporto, così deve essere anche di notte, specie in una città che deve vivere anche la notte, visto che c'è una parte di città che chiede di poter vivere anche la notte" di Antonio Lenoci