La prima gara delle semifinali per il quinto posto è della Florentia che ha battuto il Nervi 12-9 (parziali: 2-4; 3-1; 3-2; 4-2). Parte male la Rari Nantes Florentia, subito aggredita da un ottimo Nervi che, consapevole di dover vincere a tutti i costi la gara per centrare la finale valevole per il quinto posto e che apre le porte della Coppa Len. Nyeki subito pericoloso dopo meno di due minuti e bravo a sfruttare la prima superiorità numerica per il primo vantaggio del Nervi che, a metà del primo periodo è già avanti 3-0 grazie alla seconda rete di Nyeki ed al gol di Perez.
Solo dopo queste tre “sberle” la Florentia reagisce con Pagani e con Sottani (2-3) prima della rete del solito Nyeki che chiude il primo tempo sul 2-4. Baldineti deve fare a meno di Celia (nelle ultime due partite cinque gol) mentre Dusan Popovic non può schierare Gianni Bruschini, squalificato. Nonostante le importanti assenze entrambe le squadre esprimono un buon gioco in attacco. Nel secondo periodo la Florentia tenta di pervenire al pareggio e ci riesce con due gol di Pagani (uno su rigore) ma il Nervi non molla e ripassa avanti con Perez (4-5).
A 4'' dalla seconda sirena arriva il pareggio di Bini. Nel terzo periodo è D'Alessandro a riportare avanti i liguri anche dopo il gol di Radu del momentaneo 6 pari. Poi Sottani sigla il 7-7 prima dei due penalty concessi ai fiorentini dagli arbitri Taccini e Severo. Il primo rigore Boris Popovic lo “spara” sulle braccia dell'ottimo Moses il secondo, tirato da Pagani, offre il primo vantaggio gigliato (8-7). Ed è lo stesso Moses a sbagliare, per una volta, l'uscita sul gol di Bini (9-7). Il Nervi perde di concentrazione ed i fiorentini ne approfittano.
Il velenoso sinistro di Sottani sigla la decima rete fiorentina. La Florentia acquisisce coraggio e diventa padrona della gara: Di Fulvio realizza l'11-7 sfruttando un'azione con l'uomo in più. Ritorno del Nervi che accorcia con Perez e Lanzoni (11-9) ma la Florentia, con Sottani in superiorità numerica, chiude la partita. Ritorno, in Liguria, sabato 22 maggio. di Simone Spadaro