“Il traffico non è mai stato un problema di facile risoluzione a Firenze e nelle medio-grandi città che hanno un ingente flusso di traffico privato per motivi di lavoro e studio e di traffico turistico". Lo afferma il consigliere Tommaso Grassi che oggi ha presentato una domanda d’attualità al Sindaco per sapere quali siano le soluzioni che si intendono adottare. Chiudere una strada al traffico, senza dubbio contribuisce a migliorarne la vivibilità in quel punto ma partecipa a peggiorare la situazione veicolare in altre zone della città.
Il problema del traffico a Firenze deve essere risolto intervenendo alla radice, ripensando e rivedendo le modalità di trasporto su tutto il territorio fiorentino, tendendo a ridurre il carico del traffico. E’ inutile che sia entrata in funzione la tramvia se le linee di trasporto pubblico su gomma, non riesco a soddisfare la domanda di adduzione alle fermate tramviarie e i fiorentini sono costretti per raggiungere le fermate all'uso dei propri mezzi, aggravando la situazione del traffico attorno al tracciato della tramvia, oppure che le auto e gli autobus siano costretti a percorrere gran parte dei tracciati su strade coinvolte da cantieri o con gravi danni al manto stradale.Incentivi all’acquisto e all’uso dei mezzi ecologici e sostenibili, come colonnine per la ricarica dei mezzi elettrici, piste ciclabili e rastrelliere, tempi e percorsi certi per i mezzi di trasporto pubblico su ferro e su gomma, seri e approfonditi studi sui tempi e sulle modalità di interscambio tra i mezzi di trasporto cittadini e regionali.
Un caso paradossale sta avvenendo dopo la chiusura di piazza del Duomo in via della Scala, dove al notevole pre-esistente traffico dei mezzi extraurbani si è sommato prima il passaggio quotidiano di tutti gli autobus non più solo delle linee extraurbane ma anche urbane e poi con la chiusura di Via Valfonda, anche della totalità del traffico provato in uscita da Via Nazionale. I residenti della zona, stanno vedendo ogni giorno compromessa la loro salute e tranquillità: frutto di due interventi che senza dubbio hanno migliorato la viabilità in due zone della città, ma andando a peggiorarne nettamente un’altra.
In questo caso è evidente come la chiusura di strade, se non accompagnata da un attento studio e una profonda riflessione sulle conseguenze può avere anche dei risultati negativi.” (lb)