L’opera “Silenzio: Ascoltate!”, realizzata dall’artista Mario Ceroli, da lui donata al Comune di Firenze nel 2007 e posizionata al centro di piazza Bambini e bambine di Beslan, vicino alla Fortezza da Basso, è stata danneggiata nella notte. Una o più persone hanno scavalcato la recinzione e sono salite sui gradini in cotto dell’opera, dando una spinta a una delle 15 statue poste in alto, spezzandola in due. I vigili urbani hanno transennato l’area e fatto la denuncia e la statua rotta è stata portata in un deposito comunale, in attesa della quantificazione del danno e della riparazione. L’opera, pensata per l’edizione del Genio fiorentino 2007, raffigura 15 statue di altrettanti geni fiorentini, da Dante a Leonardo, da Brunelleschi a Giotto.
Quella danneggiata è l’unica posta su un gradino più basso rispetto alle altre ed è l’unica che omaggia un genio contemporaneo, ovvero l’attore e regista Roberto Benigni. Ceroli ha scelto di scolpirlo con le braccia alzate, ricordando la famosa immagine di quando ricevette il premio Oscar per il film "La vita è bella". La statua è stata realizzata con marmo bianco di Carrara, nero marquinia per la giacca e marmo bardiglio per i pantaloni. L’atto di vandalismo è stato compiuto a poche settimane dal via di una nuova forma di sorveglianza pensata per la piazza e ‘intelligente’: alcune telecamere, sistemate a sorvegliare l’area e soprattutto il sottopasso di viale Strozzi, saranno ‘avvertite’ da speciali sensori collocati sulla recinzione dell’opera nel caso che qualcuno la oltrepassi.
A quel punto le telecamere zoomeranno sul volto della persona in modo da renderne possibile il riconoscimento e inizieranno a seguirne i movimenti. Al momento le telecamere sono già state istallate e così i sensori: i tecnici stanno tarando il software in modo da far scattare l’allarme solo in caso di movimenti strani di persone e non di animali. Il progetto costa 45 mila euro ed è già funzionante per controllare la statua del Nettuno dell’Ammannati, in piazza della Signoria. Proprio il Biancone è stato più volte oggetto di atti vandalici, il più grave nel 2005 quando la bravata di tre giovani che tentarono di scalarlo costò all’imponente statua un pezzo della mano destra.
(edl)