Edito da Polistampa, il libro su Franco Ballerini, grande sportivo l'ex ct del ciclismo azzurro ha lasciato un grande vuoto professionale ed umano tra gli amici e colleghi di tutti i giorni, ma anche tra gli appassionati di sport. "Da Marcello Lippi a Paolo Bettini, o Xavier Zanetti - spiega Gaia Simonetti - testimonianze di chi lo ha conosciuto anche come uomo, e non mancano aneddoti dei familiari. Ad esempio il passaggio in cui sua madre ricorda quel giorno al Velodromo delle Cascine - citando il libro - con il piccolo Franco che indicando i ciclisti, tra i quali suo fratello, esprimeva la sua contrarietà ad un tale dispendio di energie e sosteneva che non avrebbe mai faticato così per uno sport.
"Era un uomo capace di confortare i suoi compagni ed amici - ricorda ancora Gaia - che non ostentava i suoi gesti ma non mancavano i suoi abbracci come quello a Franco Chioccioli quando dopo una lunga fuga venne raggiunto dal gruppo degli inseguitori". "La nazionale di Ballerini ha vinto tanto - conclude - nove anni pieni di trofei e soddisfazioni, ed è stato professionalmente premiato con un lavoro spesso duro ma riconosciutogli anche a risultati raggiunti, come quando Bettini si arrabbiò per i troppi impegni predisposti per lui dall'allenatore in vista dell'oro olimpico di Atene 2004, salvo poi ringraziarlo per l'intensa preparazione; può darsi che a sostituirlo in azzurro subentri proprio Paolo Bettini, altro toscano che continuerebbe la tradizione dello sport locale" Continuano intanto i tributi e le manifestazioni legate al nome di Franco Ballerini, amato soprattutto dai giovani ciclisti che hanno bisogno di esempi importanti con i quali confrontarsi per inseguire un sogno fatto di grinta, di grandi capacità personali, ma anche di fatica e di sacrificio. A.L. in foto un gruppo di corridori capitanati da Paolo Bettini