Ogni anno, con l’arrivo della stagione primaverile, parte l’allarme contro gli “attacchi” di insetti dannosi, in particolare della tignola dell’olivo (prays oleae) , del “baco” delle mele e pere (Carpocapsa pomonella), e della tignola del pesco e del susino (cidya molesta e funebrana). Fra qualche settimana anche per le tignole dell’uva (lobesia botrana e eupecilia ambiguella). La difesa dai vari patogeni che attaccano le piante, può essere messa in pratica usando feromoni sessuali femminili, inseriti in trappole “di monitoraggio”, che servono a monitorare la densità della popolazione delle diverse specie di insetti e indicarci se e quando intervenire (lotta integrata). “Per difendere quello che sarà il prossimo raccolto di frutticolo – spiega Simone Tofani, responsabile dell’Area Tecnica della Cooperativa Agricola di Legnaia di Firenze – si possono utilizzare dei pannelli impregnati di colla e dell’odore della femmina, da appendere agli alberi, che attirano i maschi, facendoli cadere “in trappola”.
Sono delle vere e proprie trappole di monitoraggio, che ci indicano quando e dove intervenire, utilizzando poi agrofarmaci a basso impatto ambientale, che hanno come scopo la battaglia contro gli insetti nocivi”. Nei frutteti e nei vigneti di comprensori omogenei, viene adottato anche il metodo della ‘confusione sessuale’. “Anche in questo caso – sottolinea Tofani – attraverso delle capsule appese agli alberi, vengono erogati feromoni che creano disorientamento nel maschio, venendo meno l’accoppiamento e quindi la deposizione delle uova fertili”.
“E’ fondamentale che questo sistema sia attuato su interi comprensori - conclude l’agronomo Tofani - altrimenti rischia di essere vanificato dalla deposizione di uova fertili da parte di femmine fecondate che arrivano da aree limitrofe. In generale è comunque determinante utilizzare la tecnica del monitoraggio con le trappole a feromoni sessuali, per verificare il livello di presenza degli insetti e decidere il tipo di intervento da effettuare, in modo da evitare trattamenti a calendario, ma intervenire solo se e quando necessario per salvaguardare l’ambiente e nello stesso tempo le produzioni agricole”.