Già 31 i promotori e sostenitori del Comitato provinciale Firenze

L'obiettivo del Comitato fiorentino è raccogliere almeno 12.000 firme (45.000 per tutta la Toscana) in 90 giorni, a partire dal 24 aprile, per permettere la presentazione del referendum.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 aprile 2010 16:32
Già 31 i promotori e sostenitori del Comitato provinciale Firenze

È nato il Comitato Provinciale per il referendum sull'acqua pubblica, articolazione territoriale del Comitato regionale costituita da comitati, associazioni, movimenti, liste di cittadinanza, partiti, sindacati, collettivi studenteschi, gruppi di consumatori e semplici cittadini. L'obiettivo del Comitato fiorentino è raccogliere almeno 12.000 firme (45.000 per tutta la Toscana) in 90 giorni, a partire dal 24 aprile, per permettere la presentazione del referendum. Per il referendum svolge un indispensabile lavoro di coordinamento il Forum italiano dei movimenti per l'acqua - www.acquabenecomune.org - che da anni promuove e organizza iniziative di conoscenza, protesta e e sensibilizzazione a livello locale, nazionale e internazionale. Il referendum sull'acqua pubblica prevede tre quesiti, relativi ad altrettanti articoli da abrogare in tutto o in parte per eliminare le norme che in questi anni hanno spinto verso la privatizzazione dell’acqua. Il primo quesito vuole abrogare l'articolo 23bis della legge 133/08, con le successive modifiche, che impone per la gestione di ogni servizio pubblico una partecipazione del privato di almeno il 40%, accelerando così le privatizzazioni e la definitiva consegna al mercato dei servizi idrici in questo Paese. Il secondo quesito riguarda la scelta della forma di gestione e procedure di affidamento del servizio idrico integrato.

L'obiettivo è abrogare l’art. 150 del D.lgs. 152/06, il cosiddetto Codice dell’Ambiente, che prevede come unica possibilità l'affidamento a società per azioni. Si intende così riaprire la strada alla gestione pubblica, attraverso enti di diritto pubblico partecipati dalle comunità locali. Il terzo quesito riguarda i profitti sull'acqua. Si chiede infatti di abrogare poche parole dell'art. 154 del Codice dell'Ambiente, che in pratica consentono al gestore di caricare sulla bolletta dei cittadini un 7% come pura e semplice remunerazione del capitale investito. perUnaltracittà annuncia il proprio impegno per la raccolta delle firme e per la promozione della campagna referendaria, nella convinzione che l’acqua è un bene comune e un diritto umano universale, un bene essenziale che appartiene a tutti.

Nessuno può appropriarsene, né farci profitti. Il referendum intende capovolgere l'attuale situazione in cui il nostro paese sembra avviato verso la mercificazione e privatizzazione dell'acqua, con l'assenso trasversale di governi di colore diverso. Vi è però una forte opposizione dal basso, come dimostrano le tantissime adesioni al Comitato promotore. Sarà presto online il sito regionale della Campagna, prodotto grazie al contributo di perUnaltracittà e dell'Altracittà, giornale edito dalla Comunità delle Piagge.

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