Preoccupazione dell’assessore provinciale al Lavoro Elisa Simoni e interessamento per scongiurare l’eventuale trasferimento del polo tecnologico della Ge Transportation System da Firenze a Catania che, per i consiglieri provinciali Andrea Calò e Lorenzo Verdi, configurerebbe “l’ennesima delocalizzazione aziendale, con nuovi rischi occupazionali e l’impoverimento del tessuto produttivo”. Alla loro domanda d’attualità presentata a riguardo in Consiglio provinciale ha risposto l’assessore al Lavoro Elisa Simoni.
"Concordo con le preoccupazioni espresse qualche giorno fa dal Presidente della Regione Toscana Claudio Martini – ha spiegato l’assessore - in merito alla vicenda del nuovo progetto industriale di General Electric che prevede lo spostamento in Sicilia delle funzioni di progettazione di nuovi prodotti legati al settore trasporti”. "Ritengo – continua l’assessore - che sia importante lavorare al fine di trovare le migliori soluzioni perché il progetto resti nella nostra Regione, rafforzando quindi il legame storico dell'azienda con questo territorio che ospita, tra l'altro, il Polo Ferroviario dell'Osmannoro.
La Provincia ritiene il rapporto con General Electric talmente importante per l'economia locale che sta lavorando al rinnovo del protocollo d'intesa con l'azienda per l'orientamento degli studenti dei nostri istituti superiori". La Ge Transportation System è la divisione che nel gruppo General Electric (proprietario del Nuovo Pignone), si occupa di sicurezza e segnalamento ferroviari. I dipendenti impiegati nelle sedi di Genova e Firenze, sono 210 (180 quelli della sede fiorentina). L’azienda ha varato il progetto Delta (sistema di segnalazione per l’alta velocità) che verrà realizzato a Catania come centro di ingegneria con funzioni di progettazione di nuovi prodotti legati al settore trasporti.
Sembra che l’investimento sarà rilevante: 50 milioni di dollari oltre ai fondi comunitari messi a disposizione dalla Regione Sicilia e collegati al coinvolgimento nel progetto dell’Università di Catania. Nell’ambito del progetto dovrebbero essere utilizzati dieci ingegneri fiorentini per lo specifico passaggio di competenze. Il Presidente della Regione Toscana aveva incontrato l’azienda il 2 marzo scorso per ottenere delucidazioni in relazione a timori sindacali. La Regione ha sottolineato come i dirigenti aziendali nell’occasione non abbiano fatto cenno al progetto suddetto né ad eventuali richieste di finanziamento.
La Regione sostiene il progetto relativo ad un polo trasportistico di rilevanza nazionale. Da ricordare fra le altre ed in questo senso, le presenze nell’area del sopra citato polo, dell’azienda Breda a Pistoia e delle facoltà di ingegneria delle Università di Firenze e Pisa. Proprio una collaborazione tra le due università toscane e quella siciliana è stata proposta dalle organizzazioni sindacali, che hanno rilevato come l’azienda abbia negato ipotesi di licenziamenti o la presenza di esuberi occupazionali.
Le parti si sono incontrate il 2 aprile scorso presso la sede fiorentina di Confindustria. “È una vicenda complessa – ha commentato Calò – e articolata. E’ chiaro però che se comincia a emigrare la parte più alta della produzione, ovvero la parte legata alla progettazione all’innovazione, si vede in prospettiva una delocalizzazione totale dell’azienda. C’è da chiedersi come mai non si sia coinvolto il polo universitario fiorentino, e cosa non ha funzionato nelle relazioni.
L’attenzione va tenuta alta. Per questo propongo di convocare un tavolo, presso la Commissione Lavoro, al quale invitare Fiom e Uilm e, possibilmente, l’Università, per verificare come intervenire tutti insieme”. L'assessore Simoni ha anche affermato che si metterà in contatto con il Presidente della Regione Enrico Rossi per concordare il supporto che la Provincia potrà fornire nel raggiungimento di un accordo e di soluzioni adeguate per giungere a una positiva conclusione della vicenda.