Stadio delle grandi occasioni, coreografia emozionante, aspettative immerse nei ricordi e nella storia di una sfida che, provinciale o meno che sia la valutazione personalissima, resta una partita diversa dalle altre. Parte bene la Juventus di Zaccheroni, reduce dalla sconfitta con il Palermo. La difesa viola al secondo minuto si ferma sul passaggio filtrante di Candreva per Diego. La linea difensiva cerca conferma visiva al sospetto del fuorigioco, lo sguardo è al guardalinee mentre Diego accenna il tiro, poi si ferma, finta e lascia a terra Frey, poi si ferma, alla fine senza ricevere intromissioni avversarie né tantomeno interruzioni arbitrali, batte a rete e sigla l'1 a 0.
Rivedendo l'azione appare la corretta posizione di Diego, sull'episodio sono però da citare le parole di Prandelli a Sky "A velocità normale, si guarda il corpo e non il piede ed è sempre fuorigioco" la dubbia interpretabilità è determinante. Inaspettato un simile risultato dopo 120 secondi di gioco, i giocatori gigliati accusano ma non mollano la presa e restano concentrati. Arriva anche l'occasionissima con Gilardino liberato da una mischia in area, ma il bomber a tu per tu con Manninger mette il pallone sul palo difeso dal portiere bianconero che sventa e mette in angolo. Ci prova Vargas al volo ma il pallone vola a lato del palo.
Alla mezz'ora Gobbi si inventa un cross preciso per Marchionni che procede spedito lungo la fascia destra in direzione di Manninger e lo anticipa di testa pareggiando i conti. Il primo tempo termina così, con una Fiorentina che appare grintosa e che per gran parte dei 45 minuti ha chiuso i bianconeri in uno stallo di idee e di incapacità tecnica evidente. Ai viola manca però la brillantezza e sul momento di concludere a rete perde spesso l'aggancio giusto o la profondità, sprecando la buona predisposizione dell'azione. Nella ripresa i viola entrano in campo per primi ed attendono per diversi istanti Damato seguito dai giocatori della Juventus, sintomatico di una grande grinta che però non traspare al momento del calcio d'inizio. Avanti infatti la compagine bianconera dove De Ceglie lascia il posto al campione del mondo Fabio Grosso. La Fiorentina sembra svogliata, priva di idee, mancano all'appello giocatori determinanti come Gilardino, Jovetic e Montolivo. Si muove e si difende bene, ma non all'altezza delle ultime gare giocate da grande squadra, anche senza aver raccolto i frutti sperati. Esce Vargas, che aveva stretto i denti per esserci, ma è chiaro che non è al meglio, al suo posto Bolatti.
Al peruviano fischiato un fuorigioco mentre è lanciato a rete, fuorigioco inesistente rivisto e dichiarato da Sky a fine gara e sul quale Prandelli sorride ironico come se non gli fosse stato detto nulla di trascendentale. Al 20' dopo che per dieci minuti abbondanti la Juve detiene il pallino del gioco, Grosso affonda sulla sinistra e fa partire un tiro che colpisce la parte inferiore della traversa e si infila in rete a Frey battuto, difesa viola assente, ma palla perduta fuori dall'area senza interdizione sul centrocampo bianconero. Ci sono due episodi dubbi su Chiellini che scivola in area e trattiene il pallone con la mano e su Keirrison anticipato da Manninger ma messo a terra dal difensore bianconero. Fiorentina lenta anche nelle ripartenze, macchinosa, in più di una occasione Zanetti e Montolivo tentano di uscire dall'area ed alzare il baricentro ma l'azione si ferma a metà campo con il pallone che per rimpallo o per lentezza torna agli juventini. Nel finale Prandelli inserisce De Silvestri che però non offre la spinta auspicata, anzi commette alcuni errori grossolani ed appare tutt'altro che fresco. Finisce con una sconfitta, immeritata per l'aspettativa, ma forse rimediata inevitabilmente sul campo a causa di una manifesta incapacità di vincere.
Testa al Bayern? A sentire il tecnico viola assolutamente no, ma visto il rendimento di alcuni giocatori, tolti gladiatori come Marchionni e Natali, c'è forse da sperare che l'ombra dei bavaresi incombesse ai margini del terreno di gioco. Prandelli a fine gara: "Un risultato che ci penalizza, ho visto un' ottima Fiorentina, soprattutto nel primo tempo. Il fallo subito da Keirrison? L'ho detto anche al termine della gara, Chiellini si disinteressa della palla e va direttamente sul giocatore.
Abbiamo giocato per qualche mese in grande emergenza, abbiamo dato molto e probabilmente dovremmo a volte cambiare tipo di mentalità e pensare più al risultato invece che costruire sistematicamente. Martedì possiamo far entrare nella storia la Fiorentina. La squadra non si deve sentire vittima però. Ci vuole voglia di ricominciare. Nella ripresa abbiamo giocato a ritimi bassi e a noi non riesce giocare così. Ora dobbiamo voltare pagina subito, col Bayern è la partita dell'anno. Il Bayern è forte, ma arriveremo pronti".
di Antonio Lenoci