Condividere con i genitori, dirigenti e tecnici gli aspetti del fenomeno sportivo, come momento fondamentale di un processo di formazione dei giovani. Esaltare i valori dello sport e del calcio giovanile che esprimono divertimento, fantasia, abilità, competizione, sogno, amicizia, esultanza, gioia, salute, libertà e che siano in grado di eliminare le barriere razziali. Questi gli obiettivi del progetto educativo “Oggi arbitra mio papà”, promosso dal comitato regionale toscano della Figc e presentato oggi in Palazzo Vecchio dal vicesindaco e assessore allo sport, dal coordinatore regionale del settore giovanile e scolastico della Figc Paolo Mangini e dal vicepresidente regionale della Lega Nazionale Dilettanti Vasco Brogi, alla presenza dei rappresentanti delle 12 società fiorentine (categoria Pulcini, anno 2000 e 2001) che aderiscono all’iniziativa: Affrico, Albereta, Audace Galluzzo, Club Sportivo Firenze, Firenze Sud, Floria 2000, Giglio Firenze (calcio femminile), Olimpia Firenze, Sales, San Michele Cattolica Virtus, Settignanese, Rifredi 2000. “Si tratta di un’iniziativa apprezzabile – ha sottolineato il vicesindaco – che il Comune di Firenze sosterrà in modo convinto perché aiuta a educare i bambini ai veri valori dello sport.
Nel mese di dicembre proprio una partita di questa categoria fu interrotta per il comportamento diciamo non proprio adeguato di parte del pubblico. Si è trattato di un episodio sul quale riflettere perché la violenza molto spesso si manifesta in modo verbale o psicologico e i primi a risentirne sono proprio i bambini. Il fatto che in questo progetto siano coinvolti in prima persona i genitori è importante perché è assieme a loro che lo sport aiuta a educare e formare i cittadini di domani”.
Il vicesindaco ha anche annunciato un evento pubblico che si svolgerà in Palazzo Vecchio con bambini, genitori, tecnici e dirigenti, per fare un bilancio dell’iniziativa. Il progetto si propone la creazione di un centro di formazione permanente per genitori, dirigenti e tecnici nell’ambito delle Scuole Calcio; far capire ai bambini e agli adulti la figura dell’arbitro; restituire alla partita di calcio il valore di confronto e non di scontro; far partecipare i genitori in maniera costruttiva all’evento sportivo; far capire l’importanza educativa di un gioco di squadra. Il coordinatore regionale Mangini ha illustrato le strategie d’intervento: “I genitori della squadra ospite avranno la funzione di arbitro con connotazioni didattiche e formative.
In occasione di ogni singola giornata di gara prevista dal calendario ufficiale, i tecnici federali periferici preferibilmente insieme al referente psicopedagogico del settore giovanile e scolastico regionale, saranno presenti su tre campi a rotazione e incontreranno prima e dopo le gare i genitori di entrambe le squadre per affrontare insieme tematiche relative alle metodologie d’insegnamento sportivo, al ruolo delle spettatore-genitore, agli aspetti legati al regolamento, utilizzando come ulteriore strumento di riflessione la proiezione del Dvd ‘Gioco io’”. (fd)