Simone Cristicchi si racconta a Nove da Firenze

Il cantautore, reduce dalla kermesse sanremese, a Firenze per presentare il suo ultimo lavoro "Grand Hotel Cristicchi". In primavera uno spettacolo teatrale con la recitazione di testi in romanesco.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 febbraio 2010 12:45
Simone Cristicchi si racconta a Nove da Firenze

Abbiamo incontrato Simone Cristicchi presso la libreria Feltrinelli di Firenze; gremita la platea di pubblico e numerosi gli applausi di grandi e piccini per l'esibizione artistica del giovane talento italiano, già vincitore di Sanremo ed autore di canzoni oramai entrate nella cultura della musica italiana, con uno sguardo sempre attento al sociale, con una sensibilità fuori dal comune che traspare specie nei suoi spettacoli, indimenticabile la serata evento a San Salvi per un cantautore legato in modo definitivo, ancor più dopo il sodalizio con il coro dei Minatori di Santa Fiora, con Firenze e con la Toscana. "Dopo Sanremo potrei decidere di sfondare in Francia" esordisce così, con il riferimento al testo sanremese Meno Male, scritto da Frankie Hi NRG, che ha avuto un discreto risalto mediatico presso i cugini francesi che hanno accolto con simpatia la dedica alla coppia presidenziale. Cristicchi prende la chitarra e rigorosamente dal vivo si esibisce in alcuni dei pezzi del nuovo album, tra i quali Meteora sui reduci dei reality e dei talent show, Volemo le Bambole, particolarmente apprezzata dal coro spontaneo in dialetto toscano, e Genova brucia fortemente voluta dal cantautore nonostante alcuni attriti iniziali su un testo che guarda ai giorni della Genova del G8 dalla prospettiva delle Forze dell'ordine con cruda realtà e senza veli, per, come dice Cristicchi "Non dimenticare una brutta pagina del nostro Paese, in quei giorni la Costituzione è stata letteralmente stracciata".

Coinvolge il pubblico e non manca di ironizzare sulla kermesse della riviera ligure. Emozionante la recitazione del testo poetico di Elia Marcelli sulla campagna di Russia degli anni '40, parte del tour teatrale "Li romani in Russia" altro progetto che in primavera lo ritroverà alle porte di Firenze, Teatro Studio di Scandicci, diretto dall'attore regista Alessandro Benvenuti. Tre anni di lavoro, sonorità solo acustiche, potremmo definire questo Album, che arriva dopo Fabbricante di canzoni e Dall'altra parte del cancello, un'opera di artigianato: "C'è voluto tanto tempo per scegliere le canzoni adatte da inserire, molti non hanno la fortuna di poter aspettare prima di pubblicare, devono seguire le esigenze del mercato, la mia casa discografica ha saputo aspettare e darmi così la possibilità di smussare, di perfezionare e realizzare quello che ritengo il mio miglior disco.

C'è un ritorno alle mie origini, c'è anche verità nei suoni e ci sono canzoni che parlano di me, anche se quelle non le ho fatte sentire stasera perché ho ancora un po' di pudore" La canzone Meno Male viene dedicata da Cristicchi a Marco Travaglio, un giornalista 'scomodo', che il cantautore dichiara di stimare per il grande lavoro di ricerca e documentazione e per la caparbietà nel portare avanti la libertà di informazione "nel paese della bugia" dice Simone "la verità diventa una malattia" citando Gianni Rodari. Sei vicino a molti temi sociali, cosa significa nell'Italia contemporanea poter dire ciò che si pensa: "Ti pone davanti a critiche, nel momento in cui uno dice la sua in un disco, ti esponi con tematiche scomode, non sono canzonette, come diceva Bennato, io credo che la musica possa essere uno strumento per parlare di tematiche sociali di politica, e decifrare così la realtà" Il pubblico ti sta dando ragione su questo:"Il mio pubblico è cresciuto con me, adesso il disco sta andando bene, ma forse anche perché dopo tre anni c'era qualcuno che lo aspettava.

Splendido è il contatto che ho con la gente, dai ragazzini adesso vedo arrivare anche adulti, gente matura, che segue anche il teatro, la narrazione, non solo la musica lanciata in radio, per questo mi dedico anche a questi ascoltatori cercando di proporre sempre qualcosa di nuovo, di stimolante e di diverso" "Vivere certe giornate di rivolta pacifica - continua Cristicchi portando ad esempio la manifestazione per la libertà di stampa a Roma - ti offre lo stimolo per credere che si possano cambiare le cose" Ha molto emozionato il pubblico la tua recitazione del testo di Elia Marcelli sullo stato d'animo dei soldati mandati in Russia nel 1941, un tema cui tu sei molto legato per affetti famigliari:"Se qualcuno viene ad un mio concerto non sente una canzone dietro l'altra, sente delle narrazioni di storie, dei monologhi, "Li romani in Russia" è proprio questo, uno spettacolo teatrale che avrà come regista il grande Alessandro Benvenuti e mi pare un grande inizio, un grande ingresso nel panorama teatrale" di Antonio Lenoci

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