Si intitola "Vernaholando" il concorso per il teatro in dialetto presentato dalla casa editrice fiorentina presso la sala stampa Oriana Fallaci della Provincia di Firenze. A dare il benvenuto l'Assessore al turismo Giacomo Billi che sarà membro della giuria di qualità composta tra gli altri dall'attore Sergio Forconi, dal giornalista Giovanni Bogani, dal professor Pierfrancesco Listri esperto di tradizioni toscane, da un altro attore icona della fiorentinità Gaetano Gennai e dall'autrice di testi teatrali Antonella Zucchini. "Un concorso per opere teatrali originali - spiega l'editrice Roberta Capanni - che prosegue il progetto di valorizzazione del territorio e delle tradizioni popolari della nostra regione.
Le opere - continua - dovranno rispettare i canoni delle scritture teatrali arricchite del caratteristico dialetto toscano, o Vernaholo, da qui il titolo dell'iniziativa che arriva dopo il sorprendente successo del "Vohabolario" scritto da Stefano Rosi Galli, già esaurito ed in continua ristampa per accontentare le richieste anche da fuori Regione. Successivamente verrà scelta una Compagnia teatrale che possa mettere in scena il lavoro che risulterà vincitore della rassegna - ma è solo una anticipazione, e conclude - altro evento cui daremo risalto successivamente a riprova che si tratta di un serio progetto ben articolato per poter perseguire l'obbiettivo del recupero delle radici linguistiche e letterarie della nostra Toscana" Alla presentazione anche il giornalista, per trenta anni capocronaca a La Nazione, Pierfrancesco Listri che con una battuta esprime tutto il concetto della toscanità, immediata e genuina: "Un giorno - ricorda Listri - entrai al giornale e scambuiai con l'usciere una battuta, dissi che faceva molto freddo e lui, candidamente mi rispose 'Afa unn'è' che io ritengo una battuta, un fotogramma che racchiude tutto il senso dello spirito e, se vogliamo, della poesia dei nostri versi spontanei". Gli fa eco Sergio Forconi che ricordando i tanti anni nel teatro vernacolare avverte coloro che vorranno cimentarsi nel concorso che scrivere di teatro "e unn'è facile, bisogna avecci qualcosa dentro, altrimenti un vien fuori nulla, e soprattutto dovranno esser cose che poi si possano realizzare, perché son tutti bravi a scrivere, a inventare, magari anche a scegliere ì soggetto giusto, la trama in linea, ma otto 'ambi di scena un tu li puoi fare" Per presentare le opere c'è tempo sino al 31 Agosto 2010.
Per il vincitore è previsto un viaggio premio, una targa ricordo e la pubblicazione dell'opera nella colanna di teatro della Romano Editore. di Antonio Lenoci