Inceneritori: il 24% delle patologie ha causa ambientale

A difondere il dato è stato ieri a Firenze il professor Antonio Faggioli, libero docente di Igiene all'Università degli studi di Bologna, nel corso della presentazione del libro “Gestione dei rifiuti e rischi per la salute” dell'ISDE.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 febbraio 2010 20:18
Inceneritori: il 24% delle patologie ha causa ambientale

Il 24% delle patologie ha una causa ambientale. A difondere il dato è stato ieri a Firenze il professor Antonio Faggioli, libero docente di Igiene all'Università degli studi di Bologna, nel corso della presentazione del libro “Gestione dei rifiuti e rischi per la salute” dell'ISDE (Associazione medici per l'ambiente). I medici convenuti hanno portato dati interessanti e aggiornati sullo stato dell’arte della relazione ambiente e salute, sottolineando ancora una volta l'importanza della prevenzione primaria, del principio di precauzione e l'insostenibilità e dannosità della scelta inceneritoristica per la salute e per l'ambiente, dal momento che si hanno da subito a disposizione pratiche virtuose che risolvono il problema rifiuti e creano pure occupazione, senza nuocere.

Un dato che deve far riflettere l’intera classe medica, troppo spesso distratta e presa da altri campi della ricerca ed ha ammonito a non perseguire la scelta inceneritoristica, in netto contrasto con le direttive europee. Il professor Massimo Gulisano, ordinario di anatomia all'Università di Firenze, ha illustrato la patogenicità, ormai acclarata dell'inquinamento atmosferico e delle combustioni in particolare, evidenziando lo stretto legame esistente fra metaplasia cellulare ed esposizione agli agenti inquinanti.

La dottoressa Patrizia Gentilini, oncologo ed ematologo, ha sottolineato, rifacendosi ad una ampia casistica, che incenerire i rifiuti è dannoso non solo per le popolazioni direttamente esposte, ma per l'intera ecosfera e sopratutto per le generazioni future ed ha relazionato sull'emergenza sanitaria che si sta vivendo da anni a Montale (Pistoia). Il dottor Saverio Caini, epidemiologo ISPO Firenze, ha fatto una rassegna degli studi epidemiologici che mettono in chiara evidenza la patogenicità dei “vecchi” inceneritori ed ha sostenuto che non si può certo aspettare la conta dei morti dei “nuovi” inceneritori, ma agire da subito verso pratiche che eliminino l'incenerimento e la discarica. Visto l'interesse suscitato il convegno sarà riportato a breve, questa volta in ambiente pubblico, per una corretta informazione sanitaria, uno degli scopi dell'ISDE, ha aggiunto il presidente dell'ISDE fiorentina, il dottor Massimo Generoso. L'immagine è tratta dall'album di Slesia su Flickr.

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