Il Bar Civili di Livorno è un luogo di ritrovo tradizionale dei giocatori di carte che durante le loro serate, tra una scopa ed una briscola sorseggiano in ogni stagione il bollente ponce nero, bevanda classica della tradizione livornese. Il locale nasce come antica fiaschetteria Civili, nella scia della tradizione dei lavoratori livornesi di sorseggiare vino tra le pause del mestiere, ma si trasforma presto, all'inizio del Novecento, in trattoria, grazie all'abilità in cucina di Eleonora, la proprietaria, conosciuta da tutti col nome di Norina.
La macchina da caffè, per la miscelazione col rum del Vittori e per fare il ponce, arriva solo negli anni '60 con la trasformazione del ristorante in bar. Ben presto il bar Civili diventa il luogo canonico per l'assaggio della profumata bevanda perché i livornesi considerano quello del Civili il migliore fra i ponci prodotti in città ed anche per la grande abilità del Rosso, il mitico barman dell'epoca. Il locale è caratteristico per la sua atmosfera retrò, i tavolini in formica, il vecchio bancone, le vetrine per niente contemporanee sempre piene di frati e "pezzi" da servire.
L'atmosfera è sempre vivace per la numerosa presenza dei ponciaioli e delle ponciaiole intente a sfidarsi rumorosi tornei di carte; ma le caratteristiche peculiari del posto sono i tanti quadri appesi alle pareti, eredità dell'amore per il collezionismo d'arte di Attinio, uno dei fratelli antichi proprietari e i mille "gagliardetti", gli stendardi colorati di tantissime squadre di calcio appesi dovunque nel locale che un po' fumosi ed ingialliti ricordano il grande amore per lo sport di un altro dei fratelli, il Gaetano detto Nanni.
Ma il ricordo, la testimonianza sono proprio il biglietto da visita del locale, ci sono foto, firme, souvenir di numerosi sportivi, uomini di spettacolo ed amici che hanno lasciato la loro impronta, passati almeno una volta a ristorarsi con la bevanda miracolosa. E l'amore dei livornesi per il ponce non sembra subire battute di arresto; i frequentatori del Civili sono sempre di più, di tutte le età; uomini e donne, dai vecchi ponciaioli alle comitive di giovanissimi, dai più noti intellettuali locali ai più semplici lavoratori.
E tutti insieme fanno sì che l'odore del ponce in certe sere, partendo dalla mitica via del Vigna, ti raggiunga anche molto lontano fino sul viale Carducci.