Viola sconfitti da un Palermo veloce e concreto

I rosanero di Rossi mettono in difficoltà la squadra di Prandelli che non approfitta e scivola posizioni importanti in classifica. Ancora un primo tempo sterile e privo di idee, il Palermo merita la vittoria. Esordio amaro per Bolatti.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 gennaio 2010 01:00
Viola sconfitti da un Palermo veloce e concreto

Ti aspetti la Fiorentina del riscatto, che vuole approfittare dei passi falsi altrui e rimediare allo scivolone interno, in un confronto molto sentito e pieno di stimoli da parte della squadra di casa. Ti aspetti una squadra al top, con in campo i migliori, stanchezza permettendo, visto l'impegno infrasettimanale, consapevoli che all'avversario mancano due pedine come Cavani e Simplicio e Rossi fino all'ultimo lascia aperti i ballottaggi vinti poi da Pastore ed Hernandez. Prandelli preferisce Santana a Marchionni, esterni difensivi De Silvestri e Gobbi, coppia centrale Gamberini e Felipe in mediana tornano Donadel e Montolivo, sulla sinistra Vargas e Mutu a supporto di Gilardino. Accade quel che invece non ti aspetti, la Fiorentina è in affanno, complice anche un terreno di gioco piuttosto impresentabile, in cui l'ordine lascia spazio al caos, dove i rosanero sono sempre troppi rispetto alle zolle occupate dai viola. Mister Rossi non è un giovane apprendista, conoscendo le caratteristiche di una squadra impegnata su più fronti (per anni alla Lazio) ha preparato la gara sulla velocità, sulla grinta, sul pressing ed ha usato come catalizzatore un certo Liverani, a dispetto del tempo che passa per tutti, ancora un degno e valido avversario. Le fasce della Fiorentina sembrano esili bendaggi ed il centrocampo non riesce a contenere il gioco, non tanto gli avversari che limitano le scorribande, piuttosto il controllo del gioco stesso, non c'è una costruzione, non esiste filtraggio.

La difesa stenta, vuoi perché Felipe deve ancora ambientarsi, vuoi perché Gamberini dopo il lungo stop deve ancora ritrovare le chiavi e non può fare il buon padrone di casa. Il Palermo gioca forte ed il primo tempo se lo gestisce a proprio piacimento, con i viola che cercano di difendersi, ma alla mezz'ora la palla arriva a Miccoli che può girarsi e, senza guardare la porta, coglie una strepitosa traversa, il pallone torna in gioco per l'unico che ci ha creduto, Hernandez di testa in tuffo mette dentro. Dopo 10 minuti privi di reazione da parte dei ragazzi di Prandelli, arriva il raddoppio, Pastore in velocità allunga la sfera per Hernandez, i difensori viola restano in linea ma larghi, larghissimi , tanto che l'attaccante rosanero trova il pallone e senza ostacoli se lo porta sino davanti a Frey superandolo con un tunnel. Sul finire del primo tempo Frey è da 7,5 per grinta e convinzione chiudendo lo specchio della porta al baratro anzitempo. Nella ripresa entra Marchionni per Santana e parte con il piede giusto, sembra avere più di una marcia in più, evidenziando la prestazione negativa dei compagni che appaiono fermi rispetto a lui. Ci prova e si propone, offre a Gilardino una palla invitante che il bomber sbaglia, senza troppo clamore, ma con malcelata mestizia. Budan rileva Hernandez e si gode il suo momento di gloria a seguito di una punizione (inesistente, se c'è De Silvestri è un giocoliere e vale il prezzo del biglietto) calciata da Miccoli per la testa di Liverani (ripetiamolo perché potrebbe risultare strano: "per la testa di Liverani") che gira nel mezzo a beneficio del nuovo entrato che senza pensarci arpiona il pallone, ruota il busto, si coordina e mette dentro, il tutto in sequenza senza interferenza alcuna da parte di terzi. La Fiorentina non c'è.

Non può essere quella in campo. La stanchezza, i troppi impegni, la condizione psico fisica messa a dura prova, ci sta tutto, ma la massima "ad ogni azione corrisponde una reazione" non può essere smentita, non è opinione, è una legge fisica. Poco incidono gli ingressi di Jovetic per Gilardino e l'esordio di Bolatti per una gara che ha poco altro da raccontare. Se non altro l'argentino ha capito che occorre entrare a pieno regime il prima possibile. Prandelli nel dopo gara fa, come al solito da grande professionista, autocritica: "Abbiamo sbagliato atteggiamento, e non possiamo più permettercelo visto che ci aspetta un tour de force incredibile.

"Voglio recuperare tutti gli infortunati - prosegue - affinchè nella terza gara settimanale si possa fare turn over. Ripeto, dobbiamo fare tesoro di certi errori e migliorare soprattutto nell'atteggiamento. Chiedo più determinazione a inizio gara" Sulla difesa: "Gamberini è rientrato dopo due mesi, la sua intensità di gioco non può essere al cento per cento" Non è una crisi, non è un tunnel dal quale dover uscire, la Fiorentina ha ben saldi i propri obbiettivi ed è consapevole delle forze individuali e del collettivo, si tratta di fare i conti con un programma duro da affrontare che richiede una maturità difficile da conquistare.

Arrivare concentrati su ogni match è a dir poco proibitivo, occorre però quell'ordine che il mister tante volte ha richiesto, e che è frutto di un atteggiamento riflessivo, che non spreca energie se non mirando al risultato. Si può e si deve tornare subito in carreggiata. di Antonio Lenoci

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