"Mario Bolatti ha passaporto comunitario - spiega il ds viola, Corvino - un centrocampista che diverse squadre volevano. Grazie anche a quello che è stato il suo desiderio di venire alla Fiorentina la trattativa si è concretizzata. Le operazioni internazionali sono più complesse, si spiega così il ritardo di qualche giorno nel suo arrivo. Ci siamo accordati con la Nazionale argentina: Mario non verrà convocato per la gara amichevole con il Costa Rica. Ora siamo 24 giocatori, 21+3 portieri, a cui si aggiungono i giovani" La parola passa al calciatore che ha portato Maradona e l'Argentina al mondiale: "Sono molto contento di essere a Firenze: una città bellissima, ma soprattutto arrivo in un club importante" Si descrive: "Gioco molto la palla, cerco di far valere qualità e fisico.
Non sarò tra i giocatori più veloci del campionato, ma proverò a far emergere altri aspetti" "Devo ancora parlare con Prandelli continua sulla disponibilità a scendere in campo - deciderà lui quando potrò essere utilizzato. Ho grande voglia di giocare e allenarmi" Punti di riferimento? "Mi piacciono Redondo e Marangoni" Un paragone arduo per il neo acquisto, Maradona e/o Prandelli? "Non sono allenatori simili. Ma un giocatore bravo deve sapersi adattare al tecnico con cui lavora. Maradona mi ha chiamato al telefono, mi ha fatto gli auguri, sono stato felice" I Mondiali sono il sogno del momento: "Ogni giocatore aspira a questa competizione, sarebbe importante poter andare in Sudafrica.
Ma nessuno ha il posto garantito: io voglio guadagnarmelo giocando bene nella Fiorentina" Lo spirito è indubbiamente quello giusto per presentarsi a Firenze, il contesto è come al solito da cartolina, le prospettive variabili, la stretta attualità abbastanza nuvolosa; questo per il semplice fatto che le circostanze continuano ad intrecciarsi come un codice genetico complesso da districare. Le recenti vicende di Palazzo (dimissioni dell'Assessore allo Sport ed interim al vice sindaco per concludere le trattative con ACF, ndr) si innestano delicatamente su un arbusto rigoglioso che potrebbe portare ad ottimi raccolti, potrebbe...
si tratta di uno sport, per quanto bello, il condizionale è d'obbligo. Crederci resta necessario e sperare nel buonsenso è la migliore garanzia. L'auspicio è che Mario Bolatti possa dimostrare presto il proprio talento e portare, assieme al resto della squadra, lampi di luce oltre i quali intravedere la soluzione migliore sportivamente e burocraticamente parlando. di Antonio Lenoci in foto - tratta da Violachannel.tv - Mario Bolatti (28)