Parigi e Londra saranno le sedi dove verrà presentata la grande mostra “Da Jacopo della Quercia a Donatello. Le arti a Siena nel primo Rinascimento” che si terrà a Siena dal 26 marzo al 10 luglio 2010. Fervono i preparativi per l’esposizione che avrà come sede il Complesso di Santa Maria della Scala e l’Opera Metropolitana e che rappresenterà un'occasione unica per fare rientrare a Siena pezzi da lungo tempo all'estero e per ricostruire polittici che nel corso dei secoli sono stati smembrati e le cui parti sono oggi disperse tra vari musei, quali ad esempio il Polittico dell'Arte della Lana o il Polittico dell'Altare Pecci.
Proprio per questa valenza a livello europeo è stato deciso di presentare l’evento presso i due più prestigiosi Istituti Italiani di Cultura all’estero. Realizzata attraverso l'organizzazione ed il sostegno della società strumentale della Fondazione Mps, Vernice Progetti Culturali, il progetto a cura di Max Seidel è stato sviluppato in collaborazione con importanti istituzioni locali e nazionali: Comune di Siena, Fondazione Mps, Università degli Studi di Siena, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico per le province di Siena e Grosseto, Opera Metropolitana di Siena, Archivio di Stato, Istituto di Ricerca per la Storia dell’Arte e dell’Architettura Marx-Planck di Firenze, Scuola Normale di Pisa, Biblioteca Comunale degli Intronati, Fondazione Musei Senesi. Fondamentale l’apporto della locale Soprintendenza ai Beni Artistici, che oltre a curare la direzione della mostra, ha favorito numerosi prestiti nazionali e esteri e che sta curando un’apposita sezione presso la Pinacoteca Nazionale di Siena in collaborazione con l’Opificio delle Pietre Dure. Oltre 300 opere per ripercorrere attraverso sculture, pitture, oreficerie, arredi, manifatture, manoscritti la trama dell'arte senese della prima metà del Quattrocento che, a venti anni di distanza dalla grande rassegna newyorkese del 1989, permetterà di presentare nuove acquisizioni degli studi, accanto a opere note e celebrate.
Una catena di articolate appendici, poi, prolungherà la mostra a pochi passi di distanza dal Santa Maria della Scala. L'accesso al Duomo permette di conoscere il meraviglioso tempio a cui furono destinate diverse testimonianze artistiche ammirate nel percorso espositivo, mentre nel vicino Museo dell'Opera sarà allestita una sezione dedicata alla sopravvivenza del Gotico nella Siena dei primi decenni del Quattrocento. Scendendo nella "cripta", al di là dell'atrio decorato con emozionanti pitture murali duecentesche, si potrà scoprire il mondo dell'oreficeria senese del Quattrocento: intorno alla paradigmatica Lupa di Giovanni di Turino ruotano calici, croci e reliquiari luccicanti d'oro, d'argento e di smalti.
Infine si raggiunge il Battistero. Importante il contributo destinato ai restauri che ha reso possibile, su Siena, il recupero di importanti opere quali il grande Polittico detto "dei Gesuati" di Sano di Pietro della Pinacoteca Nazionale, l'Assunta di Domenico di Bartolo della Fondazione Conservatori Riuniti, oltre ad alcuni codici e biccherne dell'Archivio di Stato e della Biblioteca civica. In occasione della mostra, alcune realtà museali della Fondazione Musei Senesi (in particolare San Gimignano, Montepulciano, Buonconvento, Asciano, Montalcino e Pienza) saranno coinvolte nel progetto di promozione, permettendo così di poter valorizzare, attraverso percorsi tematici, anche il territorio di Siena e le sue ricchezze.