Grazie Capitano!

"La Fiorentina comunica - così si legge su Violachannel.tv - che l'accordo tra il calciatore Dario Dainelli e il Genoa, così come quello tra le due società per la cessione del giocatore a titolo definitivo, è stato raggiunto. Domani mattina, al termine delle visite mediche, verrà data l'ufficialità del trasferimento" Non si parla di cifre ma nel corso della giornata si sono susseguite indiscrezioni sino alla dichiarazione dello stesso presidente Preziosi al network Radio Radio dove il patron dei rossoblu avrebbe parlato di 2,5 milioni per l'intero cartellino del giocatore. Dario Dainelli è stato definito più volte "il giocatore con la valigia" perché il suo nome compariva spesso nel calciomercato viola, situazione in controtendenza ultimamente viste le voci su Natali e Kroldrup, gli altri due centrali del gruppo, e visto il rendimento del giocatore in questa stagione in cui è stato chiamato spesso a reggere il baluardo difensivo. L'arrivo di Felipe ha probabilmente aperto uno spiraglio in cui è entrato il mercato di gennaio, proponendo un incontro tra l'offerta del Genoa e la disponibilità del giocatore, dovendo fare riferimento alle parole del DS viola Pantaleo Corvino che ha sempre dichiarato "Andrà via chi chiederà di essere ceduto". Dainelli lascia in eredità la migliore difesa del Campionato. Su internet innumerevoli attestati di stima al Capitano, dai Blog personali agli interventi su Facebook, non lesinando perplessità e malcontento, necessariamente riposte anche nella componente emotiva di un ambiente che vede partire il proprio capitano cresciuto nella Fiorentina delle grandi imprese calcistiche. Il giocatore che aveva deciso di vivere nel centro di Firenze, aveva dichiarato durante una solenne premiazione tenutasi nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio "Camminare per queste strade, attraversare i ponti di Firenze è qualcosa che può veramente emozionare, a me emoziona" un professionista indiscusso, un "uomo spogliatoio" che ha saputo conciliare il calcio con la cultura e l'affetto per la città che lo ha visto maturare. di Antonio Lenoci