Una visivamente ambiziosa favola ecologista. E' questo il primo pensiero che ci balza alla mente usciti dall'anteprima italiana di Avatar. Il film del regista canadese James Cameron (“Terminator”, “Aliens – Scontro finale”, “Abyss” e l'undici volte Oscar “Titanic”) uscirà nelle sale italiane venerdì prossimo 15 gennaio, ma ieri, in una Roma uggiosa per l'incessante pioggerella che la bagnava, stampa e critica hanno potuto assistere all'anteprima italiana del film. Le sorprese iniziano prima della proiezione.
Perché in fila di fianco a noi c'è nientedimeno che Pierfrancesco Favino ("Angeli e Demoni", "Miracolo a Sant'Anna", "L'ultimo bacio"). E il segno che Avatar ha destato tanta curiosità non solo fra il pubblico, ma anche fra 'gli addetti ai lavori'. Quindi, inforcati gli occhialini per la visione in 3D appena spente le luci, il via alla proiezione. La trama Corre l'anno 2154, da circa tre decadi gli esseri umani hanno stabilito una colonia su Pandora, luna che orbita attorno ad un gigante pianeta gassoso ribattezzato Polyphemus e situato nel sistema stellare di Alpha Centauri-A. Come ogni grande esplorazione portata avanti dall'uomo, anche quella su Pandora ha un interesse prevalentemente commerciale.
In particolare fa gola l'Unobtainium, minerale molto raro sulla Terra e dallo smisurato valore economico. Jake Sully (Sam Worthington, “Sotto corte marziale” e “Terminator Salvation”), il protagonista, è un soldato, un marine per la precisione, costretto su una sedia a rotelle per una ferita alla schiena. Suo fratello gemello avrebbe dovuto guidare un avatar, un corpo realizzato mixando il dna umano con quello degli abitanti di Pandora, ma è stato ucciso poco prima della partenza dalla Terra nel corso di una rapina.
Così, sempre seguendo una logica commerciale in cui a comandare sono le differenze fra costi e ricavi, l'ente responsabile di estrarre l'Unobtainium su Pandora decide di non distruggere l'avatar creato e di farlo guidare al 'compatibile' Jake Sully. Ad affiancare Sully nei suoi primi passi (da osservare con attenzione la scena in cui il protagonista risvegliatosi nell'avatar riscopre la sensazione di muovere gambe e dita dei piedi) come un umanoide dalle sembianze vagamente feline, alto circa 3 metri e mezzo, con la pelle bluastra e la coda ci sono la dottoressa Grace Augustine (Sigourney Weaver, “Alien”, “Gorilla nella nebbia”, “Ghostbusters II”, “The Village”) e Norm (Joel David Mooore). Ma, soprattutto, a salvare Sully (al cinema scoprirete da chi) ed introdurlo fra il popolo dei Na'vi c'è Neytiri (Zoë Saldana, “Il ritmo del successo”, “La maledizione della prima luna”, “The Terminal” e qualche apparizione nella serie tv di successo “Law & Order”) che gli insegnerà usi e costumi degli indigeni. Sarà dopo questo incontro che Sully dovrà decidere da che parte stare: con la sua razza, gli umani, o con la razza del suo avatar, i Na'vi. “Volevo creare una tipica avventura in un paesaggio poco familiare - spiega l'autore e regista James Cameron in un volume stampa (64 pagine!) che ha accompagnato la visione dell'anteprima -, ambientando su un pianeta alieno la classica storia di un nuovo arrivato in una terra e una cultura straniere.
In linea di massima, la struttura della storia è tradizionale, ma abbiamo molti colpi di scena in serbo per il pubblico. Ho sognato di realizzare un film come questo, in un mondo lontano, pieno di pericoli e di bellezza, fin dai tempi in cui, da ragazzino, leggevo libri di fantascienza a buon mercato e fumetti in gran quantità e, mentre frequentavo le lezioni di matematica, disegnavo creature e alieni nascondendomi dietro al libro. Con Avatar ho finalmente avuto la mia occasione”. Computer grafica e 3D Ma la cosa che più colpisce di questo film che dura quasi tre ore è la bellezza delle immagini realizzate attraverso la computer grafica (per intenderci Cameron ha lavorato con Peter Jackson, quello della trilogia del “Signore degli Anelli”, e la sua Weta Digital, impiegando fra sfondi e pg un petabyte, mille terabyte) e l'utilizzo di tecniche di ripresa in 3D stereoscopico (sono occorsi sette anni per sviluppare il sistema di riprese in 3D Fusion Camera System). Per renderci conto dei passi avanti che questa pellicola introdurrà nel mondo del cinema è sufficiente riprendere una frase che lo stesso Cameron ha affidato al volume stampa: “Per fare un paragone, realizzare Avatar è stato come saltare da un dirupo e cucirti il paracadute mentre precipiti”. E per tutti gli amanti degli effetti speciali il prossimo 27 gennaio nel corso del “Futur Film Festival” di Bologna Joe Lettieri, vfx supervisor di Avatr, racconterà il making of della pellicola. Non vogliamo andare oltre con la trama del film. Tuttavia fra gli interpreti e le battute che ci hanno colpito segnaliamo un colonnello Mils Quaritch (Stephen Lang, recentemente visto al fianco di George Clooney ne “L'uomo che fissa le capre”) credibilissimo nel ruolo di militare 'tutto muscoli e poco cervello'; Carter Selfridge (Giovanni Ribisi, il fratellastro stralunato di Phoebe in Friends) perfetto mix fra middle-man e yuppie; la tribù che Sully cita di fronte al capo Na'vi, i jarhead in italiano “testa di latta”, ed è un appellativo usato per definire il marine (Sam Mendes l'aveva usato per il titolo del film diretto nel 2005, ambientato in Iraq e con Jake Gyllenhaal fra gli interpreti). Appuntamento con Avatar nei cinema di tutta Italia (800 copie in 360 sale 3D), il prossimo 15 gennaio 2010 (negli States la sua visone è stata sconsigliata agli under 13, in Italia esce senza restrizioni). Per conoscere i cinema di Firenze dove Avatar sarà proiettato e, più in generale, la programmazione dei cinema a Firenze, clicca qui. Stefano Romagnoli