“La cittadinanza ci aveva segnalato quanto stia diventando pesante il protrarsi della sospensione delle linee C1-C2-C3.
L’Amministrazione – spiegano i consiglieri comunali di Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi e Antonella Bundu ed i consiglieri di Sinistra Progetto Comune al Quartiere 1 Giorgio Ridolfi e Francesco Torrigiani – conferma quanto sapevamo: le tre linee non riprendono perché si teme l’assembramento sui piccoli mezzi e non è possibile utilizzarne di più grandi per quei percorsi.La Giunta avrebbe tentato di chiedere una soluzione a Regione Toscana e Ataf, ricevendo risposte negative (ma cosa aspettarsi dal soggetto gestore, visto che non è certo che rimarrà sul territorio, come ha ammesso più volte lo stesso Assessore alla mobilità?).Quindi tutto a posto così, in attesa che la pandemia possa passare - nonostante i ritardi nella fornitura dei vaccini.Per quanto tempo la cittadinanza dovrà rivolgersi a soluzioni meno sostenibili, sul piano economico e ambientale? Verso il centro e per il centro, per intere aree della città, non c'è più un servizio di trasporto pubblico.Prendiamo atto – proseguono Palagi, Bundu, Ridolfi e Torrigiani – che alla giunta non siano pervenute «lamentele e/o proteste che facessero pensare di dover modificare l'attuale assetto della rete in base all'emergenza sanitaria»; a noi hanno scritto cittadine e cittadini con difficoltà motorie, che stanno rinunciando ad alcuni spostamenti che pure sarebbero necessari.Non vogliamo sminuire la straordinarietà del contesto pandemico e non pensiamo che ci siano soluzioni “semplici”.
Però non condividiamo minimamente l’atteggiamento del “non pare ci siano troppe lamentele, quindi pazienza se ci sono disagi”. Più mezzi, più corse e controlli per evitare assembramenti renderebbero sicuro il ripristino delle linee? Ci sono percorsi alternativi per autobus più grandi che potrebbero coprire almeno in parte le aree oggi scoperte?Sono passaggi necessari – concludono Palagi, Bundu, Ridolfi e Torrigiani – che la Giunta deve affrontare con Regione e Ataf, partendo però dall’obiettivo politico di non rimandare a fine Covid-19 la soluzione del problema.
Lasciare tutto così sarebbe inaccettabile”.