"Dal 1° luglio il costo del biglietto mobile della durata di 90 minuti per i servizi ATAF&Li-nea sarà di 1,50 euro. La nuova tariffa, stabilita da ATAF Gestioni in accordo con la Provincia di Firenze, resta competitiva e promozionale rispetto al biglietto acquistabile a bordo al prezzo di 2,00 euro" questo il comunicato che ha fatto infuriare gli utenti e non solo. A risentirsene è stato anche il presidente della ex Provincia di Firenze Andrea Barducci che chiede ad Ataf di "non tirare dentro" la Provincia.Non basta.
Frecce che volano tra Palazzo Vecchio e Palazzo Medici dove Barducci riprende Stefano Giorgetti che da assessore ai trasporti della Provincia sarebbe stato a conoscenza dei fatti, ma ora si dichiara contrario. "Ho detto che non sono d'accordo" precisa l'interessato, non che non ne fosse a conoscenza. Giorgetti chiede ora ad Ataf di ripensarci, pur ammettendo che il servizio tecnologico non rientra nelle decisioni aziendali poiché legato con il gestore, diverso il discorso per i tagliandi tradizionali.
Probabile che ad aumentare sia anche il tagliando di carta da 1,20 euro a partire da gennaio 2015.
Nel mezzo i cittadini che nel corso degli anni, seguendo l'invito rivolto dall'ex sindaco Matteo Renzi e dall'ex Presidente Ataf, poi Assessore alla Mobilità, Filippo Bonaccorsi si sono letteralmente votati al biglietto via SMS: più pratico, più libero, soprattutto più reperibile visto che il cartaceo piano piano è sparito dalle Tabaccherie e nei Bar risulta quasi sempre "finito". Seimila biglietti venduti via sms al giorno.
Il biglietto elettronico si acquista esclusivamente inviando un sms con testo “ATAF” al numero breve 4880105. Il costo del biglietto è addebitato direttamente sul credito telefonico per i clienti TIM, Vodafone, Wind e 3 Italia ed il costo dell’invio del messaggio varia a seconda dell’operatore telefonico. La polemica è sfociata nei Social a partire da chi ha semplicemente paragonato l'aumento con il servizio. Forse un confronto inappropriato visto che si tratta di un accordo economico di gestione telematica e non di un corrispettivo.
Gli attacchi incrociati dei Cobas e dei cittadini negli ultimi tempi hanno messo nel mirino Ataf e le corse saltate, i tempi di attesa, la riduzione del servizio nei festivi ecc. Tutti aspetti che certo non conciliano la buona volontà di pagare qualcosa di più per un viaggio in città.L'occasione è ghiotta per tornare sul tema del rapporto tra costi e chilometri. Nell'era sempre più tecnologica, infatti, c'è chi continua a chiedersi come mai non si possa mettere in atto la rivoluzione del tagliando chilometrico: c'è chi paga 1,20 da capolinea a capolinea e chi per fare tre fermate, ma c'è anche chi resta fermo sui viali e vede scadere i minuti guardando dal finestrino una città preda del proprio traffico.