Firenze, 8 aprile- Stiamo in piena terza ondata, l’effetto della variante inglese a maggiore contagiosità è ormai evidente. Le strutture ospedaliere Covid sono in grande sofferenza, in Toscana come in gran parte del Paese, sia per quanto riguarda l’occupazione dei posti letto Covid di tipo ordinari che per quelli intensivi e sub-intensivi. In Toscana il tasso di saturazione medio di reparti ordinari Covid e terapie intensive è, da una settimana, stabilmente sopra il 95%. Il personale medico, infermieristico, OSS, sanitari e tecnici, da mesi sotto pressione in questi ospedali, è chiamato a un ulteriore sforzo. La sua condizione psico-fisica è segnata da oltre un anno di lavoro intenso e logorante per l’esposizione a rischio biologico.
In questa ultima ondata, l’età media dei pazienti Covid si sta abbassando, molti pazienti giovani finiscono in rianimazione. Si tratta di pazienti impegnativi, che allungano i tempi di degenza e riducono il turnover, a causa di una malattia insidiosa, persistente, non di rado mortale.
"Cos'hanno da nascondere Giani e il Pd sulla campagna vaccinale in Toscana? Hanno forse paura che insieme alla disorganizzazione ormai acclarata vengano individuati anche i responsabili dei privilegi che sono emersi in maniera evidente? Chiedo agli amici di Forza Italia e Lega in Consiglio regionale di sottoscrivere la proposta del gruppo di FdI di istituire una commissione d'inchiesta, bocciata ieri dall'aula ma attivabile autonomamente dalle opposizioni, per fare luce su quanto è accaduto e sta accadendo sui vaccini. La trasparenza in un momento di emergenza deve essere doppia: non ci deve essere spazio per dubbi che alimentano solo sfiducia e rabbia verso le istituzioni". Lo afferma il deputato toscano di Fratelli d'Italia Giovanni Donzelli.
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"La nostra richiesta di trasparenza e verità è mirata a garantire una sanità efficiente ed equa, - sottolinea Donzelli - che in questo momento rappresenta la richiesta più forte che arriva dai cittadini. Quello che è accaduto nelle ultime settimane in Toscana è grave perché ha inciso in modo pesante sulla vita delle persone: anziani e super fragili abbandonati a infinite attese e vere e proprie odissee telematiche, mentre decine di migliaia di dosi sono sparite e somministrate a privilegiati e furbetti che hanno saltato la fila. Le firme dei consiglieri di opposizione sono più che sufficienti per attivare l'inchiesta prevista come forma di garanzia e tutela dei cittadini: - conclude Donzelli - non c'è un solo motivo per cui non utilizzarla in un momento così delicato per l'Italia e per la nostra regione".
"Con l'istituzione della Commissione speciale d'inchiesta, approvata ieri sera dall'aula, è nata una commissione che di fatto ha commissariato la Sanità regionale toscana, evidenziando i tanti fallimenti della campagna vaccinale. L'Assessore alla Salute e il Presidente della Commissione Sanità del Consiglio regionale dovrebbero trarne le conseguenze politiche e dimettersi, visto che anche il Pd ha votato per l'istituzione della commissione. È evidente che le divisioni non stanno nel centrodestra, ma nelle forze di sinistra che governano la Regione". Lo afferma il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella, all'indomani delle decisioni dell'assemblea regionale.
"La campagna vaccinale in Toscana ha mostrato grandi crepe in queste settimane, sono stati commessi molti errori - sottolinea Stella -. C'è stata e c'è troppa confusione, occorre un veloce cambio di rotta, perché non si può andare avanti così. L'assessore Bezzini ieri è venuto in aula a dirci che i superfragili verranno presi in carico dagli ospedali: ma l'assessore si è assicurato che gli ospedali li prenderanno davvero in carico, che avranno la capacità e le risorse per farlo? L'assessore è venuto in aula dicendoci quanti si sono vaccinati, ma perché non ci dice quanti non si sono vaccinati? Sono domande alle quali non può esimersi dal dare una risposta. Con il commissariamento della Sanità toscana, è urgente voltare pagina".
“La Regione Toscana si assumerà formalmente l’impegno di avviare un’interlocuzione con Gsk Vaccines, per garantire alla nostra regione un polo produttivo da cui rifornirsi di vaccini anti-Covid. Inoltre, presenziando ai tavoli di concertazione aperti a Bruxelles da Thierry Breton, capo della task force europea per le vaccinazioni, in coordinamento con il Governo, potrà dare il suo contributo per facilitare la partita tra aziende titolari dei brevetti e Gsk, che in qualità di azienda produttrice di vaccini no-covid, con le giuste premesse, potrebbe decidere di riconvertire la propria produzione.” Così Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 stelle Toscana, commenta il voto favorevole alla sua mozione, approvata ieri sera durante il Consiglio regionale straordinario dedicato al piano vaccinale.Ricorda Galletti: “La Commissione Europea si è data come obiettivo l’autosufficienza nella produzione di vaccini per combattere il Sars-Cov2, rafforzando impianti già esistenti e riconvertendone altri per lo scopo, e il governo italiano di Mario Draghi sta lavorando per individuare in che modo l’industria farmaceutica italiana possa contribuire ad un aumento della capacità produttiva.
In questo processo di riconversione - sottolinea la Capogruppo M5S - la Toscana deve assumere un ruolo da protagonista.”
“Lo stabilimento Gsk Vaccines, che a Siena e nella vicina Rosia impegna oltre 2000 collaboratori specializzati nella produzione di vaccini, può essere una tessera fondamentale nella lotta alla pandemia. Un’eccellenza su cui la Regione dovrà investire tempo e risorse per valorizzarla a questo scopo” conclude Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle Toscana.
"E’ necessario fare appello ai cittadini affinché, ancora una volta, ci aiutino a limitare la diffusione della malattia e dunque la pressione sugli ospedali. La sofferenza indotta dalla crisi economica, la stanchezza, tutto comprensibile! Ma possiamo continuare a pagare un tributo così alto in termine di vite umane e di sofferenze? Non può esserci libertà se non si riduce la mortalità. Non è questo il momento di allentare la stretta, stiamo vedendo la luce in fondo al tunnel grazie ai vaccini ma dobbiamo insistere con le misure di prevenzione. Nessuna riapertura se non calano i contagi. La pressione sugli ospedali rappresenta l’indicatore più oggettivo e dunque determinante per le scelte di tipo politico e sanitario" afferma Riccardo Bartolini (Fp Cgil Toscana).
"Va allentata la pressione sugli ospedali covid ormai saturi, lo sforzo comune va ripartito tra tutte le strutture in relazione alla dotazione di letti e personale. Il virus non è un problema per un pezzo di sistema ma per tutto il sistema. Va dato quindi respiro a operatori estenuati, chiamati da mesi a sacrificare ferie e recuperi, per dare risposte ai pazienti covid senza dimenticare lo sforzo ulteriore di quanti sono ovviamente impegnate a trattare pazienti complessi e patologie tempo dipendenti -interviene Pasquale D’Onofrio (responsabile Fp Cgil Medici e Dirigenti Toscana)- Bisogna cercare di ampliare il reclutamento di posti letto covid nelle strutture convenzionate, sia per garantire l’allentamento del carico alle strutture più esposte che per garantire la dotazione di posti letto non covid per le attività urgenti e complesse delle strutture SSN.
Il settore sanitario, per anni assoggettato a tagli indiscriminati, è arrivato decimato allo scontro con il virus. Vanno reclutate e stabilizzate nuove unità di personale, per consentire il ripristino di organici necessari a recuperare oggi un minimo di diritti e un adeguato turnover; e predisporre, in futuro, una risposta di cura soddisfacente a malati in attesa di prestazioni sanitarie rimaste inevase".
“La Regione Toscana deve dare un forte impulso alla vaccinazione dei più anziani e dei più fragili, perché la vaccinazione è la condizione imprescindibile per uscire dalla pandemia ed è l’unica condizione per la tenuta sanitaria e sociale.” A dirlo è il segretario regionale della Fnp, il sindacato pensionati della Cisl, Stefano Nuti.
“Quando c’è la salute c’è tutto”; è un vecchio adagio che tante volte negli anni passati abbiamo ripetuto quando, essendo in salute, pensavamo a coloro che dentro gli ospedali soffrivano. Da un anno invece lo stiamo ripetendo con ansia, preoccupazione, sofferenza. In questo periodo, il Covid 19 ha portato via nella nostra regione oltre 5.500 persone” dice Nuti.
“In questo periodo gli ospedali in Toscana hanno retto l’impatto, mentre la medicina del territorio è entrata subito in difficoltà. Da qui si deve ripartire, per costruire una rete moderna di tutela della salute, il più vicino possibile a dove abita il cittadino, con case della salute, presidi socio sanitari capaci di sfruttare le grandi opportunità della telemedicina in funzione di cura e prevenzione nel territorio.”
“Oggi, rispetto ad un anno fa, abbiamo la prospettiva del vaccino, ma in Toscana la lentezza con cui si procede a vaccinare le persone anziane desta grande preoccupazione. Per questo la Regione deve dare un forte impulso alla vaccinazione dei più anziani e dei più fragili, perché la vaccinazione è la condizione imprescindibile per uscire dalla pandemia ed è l’unica condizione per la tenuta sanitaria e sociale della Toscana, del nostro Paese e del mondo intero.”
"Siamo preoccupati per la mancanza di vaccini. La situazione in Toscana sta diventando molto seria ogni giorno che passa e confidiamo che saranno presi tutti i provvedimenti necessari per invertire una tendenza che vede soprattutto gli anziani e le categorie più fragili tra le più esposte al rischio. L’ansia e il disagio può essere, in questa fase di grave incertezza, perfino più letale del virus stesso" interviene anche Mario Catalini - Segretario Generale Uil Pensionati Toscana.
"Siamo nella situazione paradossale che ai nostri anziani - che soffrono, non da oggi e non per loro responsabilità diretta, di un gap tecnologico profondo - viene chiesto di prenotare la vaccinazione attraverso portali on line di difficile comprensione. Spesso chiedono aiuto a figli e nipoti, ma questo genera ritardi inaccettabili. E’ la Regione Toscana che deve assumersi la responsabilità di mettere in sicurezza i nostri anziani. La sanità toscana, attraverso le strutture territoriali diffuse, ha il preciso compito, come previsto dal decreto ministeriale, di chiamare personalmente i cittadini più fragili, tanto più che tutti i nominativi e i dati delle persone anziane e fragili sono già nella disponibilità degli operatori sanitari. Ci aspettiamo, insomma, che la Regione Toscana faccia la sua parte".
"Siamo convinti che la Regione farà di tutto per ovviare alle lacune che si sono verificate in questi mesi. Certo, sono evidenti le criticità di approvvigionamento delle dosi di vaccino. Ci aspettiamo che anche su questo fronte la giunta regionale si faccia portavoce presso il governo per ottenere il massimo per i cittadini toscani. Come Uil Pensionati Toscana ci rendiamo disponibili a un qualsiasi confronto con la Regione Toscana per superare le difficoltà e velocizzare laddove possibile la campagna vaccinale facendo ognuno la sua parte".