Armati di kalashnikov e fucili a pompa, e utilizzando tecniche paramilitari, il 30 settembre dello scorso anno assaltarono due portavalori sull’autostrada A12.
Gli otto membri del gruppo d’assalto, tutti pregiudicati di età compresa tra i 26 e 46 anni, sono stati arrestati questa mattina dagli uomini delle Squadre mobili di Firenze, Pisa, Ancona, Foggia e del Servizio centrale operativo, al termine dell’indagine iniziata subito dopo il raid. Gli arrestati sono accusati di tentata rapina, porto abusivo di arma da fuoco, ricettazione e riciclaggio. Stesse accuse per le altre nove persone indagate in stato di libertà, attualmente sottoposte a perquisizioni personali e domiciliari.
Gli investigatori della Mobile hanno effettuato numerose intercettazioni, analisi del traffico telefonico, accertamenti balistici, servizi di appostamento e osservazione, analisi sulle tracce degli pneumatici, sulle impronte rilevate nell’ambito dell’inchiesta e sui veicoli rubati e utilizzati per il colpo. Gli elementi raccolti hanno portato ad individuare nella provincia di Foggia il possibile luogo di partenza dei rapinatori; in seguito è stato inoltre accertato che alcuni degli indagati, nei mesi precedenti al colpo, avevano soggiornato sul litorale tirrenico, per svolgere sopralluoghi e monitorare gli spostamenti dei portavalori.
L’assalto ai portavalori
Il raid è stato effettuato a Fauglia, in provincia di Pisa, ai danni di due furgoni blindati portavalori, uno dei quali contenente circa 6 milioni di euro. Utilizzando falsi lampeggianti e dispositivi di segnalazione manuale delle Forze dell’ordine, i rapinatori hanno chiuso l’autostrada A12 nel tratto livornese tra Rosignano e Collesalvetti, bloccando il flusso delle auto e provocando chilometri di code in entrambi i sensi di marcia.
Per bloccare definitivamente la circolazione e costringere i conducenti ad abbandonare le auto, i criminali hanno cosparso la strada di chiodi a quattro punte, esplodendo anche alcuni colpi di arma da fuoco verso gli autisti più titubanti. Contemporaneamente gli altri hanno bloccato i furgoni all’interno di una galleria, assaltandoli sparando decine di colpi con Kalashnikov e fucili a pompa, non riuscendo però ad impadronirsi dei soldi, ben protetti dai sistemi di difesa passiva dei mezzi blindati e dalle guardie giurate che hanno risposto al fuoco.