Una nuova convenzione per l'attuazione del sistema integrato tra pubblico e privato in materia di asili nido e delle nuove misure che non soltanto puntano a migliorare l'offerta educativa rivolta alla fascia di età 0-3 anni, ma che cercano anche di soddisfare le necessità di tutti i soggetti coinvolti, sia le famiglie che i titolari dei nidi privati.
La ratio alla base della Convenzione per il prossimo anno educativo 2022/2023 è volta a livellare la spesa tra asili nido comunali e privati convenzionati. L'accordo è frutto della concertazione tra l'assessorato alla Pubblica Istruzione e le associazioni di categoria, tra cui Confartigianato, FISM e LegaCoop - Indipendenti.
Da settembre, in via sperimentale per l'anno educativo che sta per iniziare, prenderà avvio il nuovo sistema integrato che conta 10 nidi comunali e 33 asili nido privati.
Il primo cambiamento prevede una quota di iscrizione uguale per tutti gli utenti, pari a 30 euro.Infatti, anche se i gestori dei nidi accreditati possono fissare quote di iscrizione maggiori - fino ad un massimo di 150 euro -, la differenza tra la quota comunale e quella della struttura privata sarà rimborsata direttamente agli utenti dal Comune.Esempio: se la tariffa richiesta dal nido accreditato è di 150 euro, la famiglia può far richiesta di rimborso dei 120 euro eccedenti.
La seconda misura riguarda le quote di frequenza mensile. Quest'ultime potranno essere fissate liberamente da parte dei gestori degli asili nido privati, con la possibilità per la famiglia del bambino di fare richiesta per ottenere il rimborso della differenza tra la tariffa massima del nido comunale e il 20% in più di quella praticata dal nido privato, oneri fiscali inclusi.
Esempio: la tariffa comunale massima per il tempo lungo è di 569 euro. Se la tariffa del nido privato è pari 683 (+20% rispetto a quella comunale), la famiglia può fare richiesta di rimborso dei 114 euro eccedenti. Se invece la tariffa del nido privato è 700 euro, il Comune rimborsa fino a 114 euro e rimangono a carico della famiglia gli ulteriori 17 euro di differenza.
Sia il rimborso della quota di iscrizione che la misura relativa alla quota di frequenza mensile possono essere richieste da tutti i nuclei familiari, anche da quelli con un ISEE superiore a 37mila euro.
Permane l'erogazione del credito d'accesso, già previsto per tutti gli utenti del servizio, comunale o privato, proporzionato sulla base dell'ISEE familiare stabilito fino ad un massimo di 37mila euro. Con la Convenzione 2022/2023, il credito di accesso sarà erogato a parziale copertura della quota di frequenza mensile per tutti i nuclei familiari con valori ISEE compresi nel range stabilito dal tariffario comunale.
La novità è che il credito d'accesso è erogato al netto dell'eventuale "Bonus asilo nido", concesso dall'INPS. Il sistema sarà così razionalizzato e il credito d'accesso sarà erogato senza sovrapporsi al "Bonus asilo nido", ma intervenendo sulla differenza tra il bonus e la tariffa comunale.
Esempio: per un nucleo familiare con ISEE pari a 25mila euro, la tariffa mensile per il tempo lungo è pari a 384 euro di cui 272,27 euro coperti dal Bonus INPS e 111,28 euro (pari alla differenza tra la tariffa che la famiglia pagherebbe in base all'ISEE e l'importo del Bonus ISEE) coperti dal credito di accesso comunale.
Per quanto riguarda il "Bonus asilo nido" INPS, è prevista la possibilità - per i nuclei familiari con valori ISEE fino a 25mila euro - di richiedere al Comune l'anticipo di una somma pari all'importo del bonus per la prima mensilità dell'anno educativo coincidente con il mese di settembre. Per l'a.e. 2022/2023 la richiesta di anticipazione potrà essere presentata entro il 31 agosto. L'anticipo sarà poi restituito dalla famiglia al Comune in rate di uguale importo a partire dal mese successivo con compensazione sugli importi spettanti.